"Stop a ogni collaborazione con Tripoli": l'appello, dopo il rapporto Onu

La richiesta arriva dalla ong italiana Mediterranea Saving Humans, attiva nei soccorsi nel Mediterraneo con la sua nave Mare Jonio: "Istituzioni libiche accusate dall'Onu di gravissimi crimini contro l'umanità: ma i nostri politici a queste istituzioni stringono le mani in incontri ufficiali. Si ponga subito fine alla vergogna di questa complicità"

"Stop a ogni collaborazione con Tripoli": l'appello, dopo il rapporto Onu

"Porre fine alla vergogna assoluta della complicità in crimini contro l'umanità" e quindi "interrompere immediatamente" i finanziamenti alle istituzioni libiche che ne sono state accusate in un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato in settimana. E' l'appello al governo dell'ong italiana Mediterranea Saving Humans, attiva nei soccorsi nel Mediterraneo con la sua nave Mare Jonio. In una nota l'organizzazione cita alcune conclusioni del rapporto Onu, frutto di "un'inchiesta svolta dal 2016 a oggi dagli investigatori della Missione indipendente di accertamento dei fatti sulla Libia".

"In un mondo normale - si denuncia nel comunicato -, e non dai valori ribaltati come quello in cui viviamo, questo Rapporto avrebbe provocato una immediata reazione dell'opinione pubblica globale, uno scandalo politico-diplomatico internazionale ed effetti conseguenti. Infatti - si spiega -, a essere direttamente accusate, con prove schiaccianti e circostanziate, dalle Nazioni Unite di gravissimi crimini contro l'umanità che comprendono 'detenzioni arbitrarie, omicidi, torture, stupri, riduzione in schiavitù (anche sessuale) e sparizioni forzate', sono le istituzioni libiche fino ai massimi livelli e le milizie che operano per loro conto. Sì - afferma ancora Mediterranea -, esattamente quelle istituzioni con cui l'Italia e l'Unione Europea collaborano, quei politici a cui i nostri governanti stringono la mano in incontri ufficiali a Tripoli e a Roma".

"Per quanto riguarda nello specifico la condizione delle e dei migranti - specifica la nota -, gli investigatori delle Nazione Unite nominano esplicitamente tra i responsabili dei crimini contro l'umanità le diverse articolazioni del Direttorato per il contrasto all'Immigrazione Illegale (Dcim) del ministero dell'Interno di Tripoli, l'SSA (Apparato di sicurezza per la stabilità) e la cosiddetta Guardia costiera libica. Cioè quegli organismi a cui, grazie a cospicui finanziamenti e la regolare fornitura di mezzi, i Governi italiani dal 2017 a oggi e l'Unione Europea hanno affidato la gestione in terra (con i campi di detenzione denunciati dall'Onu) e in mare (con l'assegnazione della zona Sa di competenza) del fenomeno migratorio".
"In un Paese normale - si ribadisce nel comunicato -, e non condizionato dalla propaganda razzista, questo rapporto avrebbe già provocato le dimissioni di tutti i presidenti e ministri che hanno stretto le mani di questi criminali, inchieste giudiziarie e parlamentari sulle complicità con i crimini provati e denunciati dalle Nazioni Unite, e soprattutto l'immediata interruzione di ogni forma di collaborazione con le istituzioni e le persone che ne sono responsabili. È quanto - come Mediterranea Saving Humans - chiediamo si faccia subito", conclude quindi la nota.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)