Talia, sulla nave come animali. Il capitano: “Non abbiamo più cibo e acqua”

Un mercantile per il trasporto bestiame ha salvato in mare 52 persone a largo di Malta. Da giorni è in attesa di indicazioni: “Non siamo neanche riusciti a pulirla prima di far salire le persone, che ora dormono nelle stalle. Molti hanno traumi e sono in precarie condizioni di salute. Chiediamo sbarco immediato”

Talia, sulla nave come animali. Il capitano: “Non abbiamo più cibo e acqua”

“La situazione è pessima, non abbiamo più cibo né acqua. Diverse persone stanno accusando malori”. A parlare è Mohammad Shaaban, comandante della nave Talia, il mercantile che il 3 luglio scorso ha soccorso in mare un barcone con 52 persone a bordo, a largo di Malta. Ora la nave è ferma davanti l’isola, in attesa di istruzione da La Valletta. Shaaban, siriano, originario di Damasco, spiega a Redattore Sociale di aver salvato i miigranti per ordine e istruzione del centro di coordinamento di salvataggio di Malta e successivamente di essersi diretto verso il paese. “Ora stiamo aspettando nelle acque territoriali maltesi le istruzioni per lo sbarco- spiega -. Siamo intervenuti perché le persone erano in reale pericolo di vita, per salvarli. Ma non siamo una nave attrezzata per il soccorso”. 

La Talia infatti è un mercantile per il trasporto animali. “Non siamo neanche riusciti a pulirla prima di far salire le persone che ora si trovano a dormire per terra, dove è tutto sporco - aggiunge -. E’ una situazione totalmente inaccettabile, molti si trovano in uno stato di salute critico, alcuni stanno peggiorando e noi non abbiamo alcuna possibilità di cure e assistenza medica”. Tutti sono costretti a dormire sul pavimento, senza mancano camere e letti. Il capitano spiega di aver spiegato la situazione alle autorità maltesi, tramite mail. “Le ritengo pienamente responsabili di qualsiasi morte o perdita di uno qualsiasi dei migranti con gravi sintomi di salute che richiedono un aiuto reale e urgente - spiega -. La situazione di vita sulla nave sta diventando tragica”. Le scorte alimentari si stanno esaurendo. In tutto, tra migranti ed equipaggio sono 73 le persone sulla nave. Il comandante ha chiesto di inviare pasti giornalieri per i migranti di cibo e acqua. Inoltre, chiede coperte, cuscini e letti. Per ora sono alloggiati nelle stalle al sesto piano, dove di solito vengono tenuti gli animali. 

I traumi delle persone a bordo

Ferite, lividi, traumi: le persone soccorse dalla nave Talia sono, nella maggior parte dei casi, in una situazione di salute precaria. Diversi i casi di dolori alla testa: un ragazzo di 19 anni ha un piede gonfio, il gonfiore aumenta e le condizioni non appaiono buone. Un altro ragazzo giovanissimo, 18 anni, ha lividi sulla schiena e non riesce a muoversi per il dolore. “Le sue condizioni richiedono un trattamento - spiega ancora - hanno gravi infezioni e ferite, contusioni ai piedi e alle mani, sono in pessime condizioni e non accettano cibo . Hanno bisogno di cure urgenti”. Per questo Shaaban chiede che si proced in fretta allo sbarco.

La risposta di Malta

In queste ore il centro di coordinamento maltese ha risposto alle richieste del capitano suggerendo di dare il paracetamolo alle persone che manifestano problemi di mal di testa. “Se ritenuto necessario, un ufficiale infermieristico o un ufficiale medico (secondo i disturbi elencati) può essere inviato per occuparsi dei casi” - si legge nella mail, in cui si chiede, inoltre, l’elenco di persone (il loro nome ed età) in condizione di vulnerabilità (donne, anziani e bambini). Per ora il mercantile, però, non ha ricevuto istruzioni di sbarco. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)