Tempo di esami. Le prossime settimane vedranno più di un milione dei nostri giovani mettersi alla prova

Abbiamo di nuovo due prove scritte nazionali e un colloquio, la presenza di commissari interni ed esterni ed anche il riferimento alle prove Invalsi.

Tempo di esami. Le prossime settimane vedranno più di un milione dei nostri giovani mettersi alla prova

Stiamo correndo verso la fine dell’anno scolastico e inevitabilmente il pensiero corre agli Esami di Stato, che sanciranno la fine di un percorso importante per gli studenti della scuola secondaria e soprattutto per quelli del quinto anno, che si apprestano ad affrontare a cosiddetta “maturità”.

Di questo esame si è già parlato molto durante l’anno, in particolare del ritorno ad una organizzazione “normale”, andando oltre l’emergenza che ha caratterizzato gli ultimi anni, segnati dalla pandemia.

In particolare, abbiamo di nuovo due prove scritte nazionali e un colloquio, la presenza di commissari interni ed esterni ed anche il riferimento alle prove Invalsi, il cui svolgimento è requisito di ammissione pur non essendo prevista una connessione fra i risultati e gli esiti dell’Esame di Stato.

Una nota del Ministero fa il punto sull’Esame in arrivo, precisando che saranno 536.008 gli studenti coinvolti nelle prove di Maturità (tra questi vanno considerati i 521.015 candidati interni cui si aggiungono 14.993 esterni). Le commissioni cui verrà affidata la valutazione degli studenti sono 14.000, per un totale di 27.895 classi.
Il Ministero precisa anche la ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio: sono 267.758 gli studenti dei licei che arrivano all’esame finale; 173.892 provengono dagli Istituti tecnici; 94.358 dai Professionali.

Le commissioni d’esame sono state appena pubblicate e sul sito internet del Ministero gli studenti possono già andare a cercare la propria, che sarà composta – è, come già detto, un ritorno alla “normalità” – da un presidente esterno, tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica.

Quando si comincia? Mercoledì 21 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, quello di Italiano, comune a tutti gli indirizzi. Il giorno successivo si affronta la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. Il colloquio seguirà qualche giorno dopo, secondo i calendari delle commissioni e sarà un vero e proprio banco di prova per gli studenti, con l’obiettivo di accertare il “successo” del percorso scolastico, il raggiungimento degli obiettivi legati al profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.

Insomma, una prova “tosta”, che per il significato che ha da sempre (anche se oggi forse è meno sentita”), costituisce un rito di passaggio importante verso l’età adulta.

Allo stesso modo, un passaggio significativo è quello che avviene alla fine della terza media, con l’Esame di Stato che conclude un ciclo di studi e, nell’immaginario collettivo, l’ingresso nell’età dell’autonomia, dell’indipendenza, anche una presa di distanza importante dall’ambiente familiare e da un gruppo di pari spesso omogeneo e rassicurante (ad esempio, quanti, in prima superiore, andranno a scuola ben più lontano da casa di quanto non accada con le scuole medie, avviando nuove amicizie, legami, scoprendo ambienti molto diversi da quello di provenienza?).

Anche per l’esame di terza media il Ministero precisa: sono coinvolti 560.932 candidati (554.798 interni e 6.134 esterni), ragazze e ragazze che certo avranno qualche trepidazione, così come – è facile immaginarlo – sarà per i loro genitori.

A guardare i numeri, le prossime settimane vedranno più di un milione dei nostri giovani mettersi alla prova. Sono tanti e a tutti loro va un grande augurio. Con la consapevolezza che se “gli esami non finiscono mai”, tuttavia ciascuno segna una tappa, un punto di arrivo e un nuovo inizio. Per guardare avanti e fare il meglio.

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Fonte: Sir