“The last 20”: il vertice dal basso su fame, salute e giustizia

Arriva a Roma la seconda tappa dell'iniziativa voluta da diverse associazioni per “guardare il Pianeta con gli occhi degli ultimi”, ovvero di chi vive nei 20 Paesi “più impoveriti”. L'economista Tonino Perna: “Guardiamo anche alla situazione italiana, ad esempio quello che avviene con lo sfruttamento dei braccianti”

“The last 20”: il vertice dal basso su fame, salute e giustizia

“Il Pianeta va guardato con gli occhi dei più fragili, di coloro che vivono nei 20 Paesi più impoveriti”: per Tonino Perna, economista, sociologo e vice sindaco di Reggio Calabria, il metro per giudicare le politiche agricole ed economiche, le scelte di produzione, i trattati commerciali e gli accordi internazionale deve essere sempre quello di chi è più debole. A Roma, dal 10 al 12 settembre, si tiene la seconda tappa di “The Last 20”, vertice dal basso in cui si confrontano esperti, ong, politici e rappresentanti delle comunità dei Paesi con le economie più povere. “The Last 20 misura la temperatura sociale, economica e ambientale del Pianeta, visto come un organismo vivente -aggiunge-, e analizza i punti più sensibili della Terra, scoprendo i mutamenti che stiamo attraversando e andando alla radice dei problemi e delle contraddizioni del nostro tempo”.

La prima tappa si è svolta a Reggio Calabria, nel luglio scorso. A Roma il vertice dal basso tratterà in particolare il tema del cibo. Le tappe successive saranno in Abruzzo e Molise (dal 17 al 21 settembre) con un focus su dialogo interreligioso e pace, a Milano (dal 22 al 26 settembre) dove si parlerà di sanità, impatto del mutamento climatico, resilienza. “The Last 20” si concluderà a Santa Maria di Leuca il 2-3 ottobre con la stesura di un documento da presentare nelle sedi internazionali.

“Nei prossimi giorni qui a Roma ci confronteremo sull'accesso al cibo e sulle politiche agricole -spiega Tonino Perna-. L'invasione dell'agricoltura intensiva e delle monoculture ha impoverito le popolazioni, oltre ad aver devastato l'ambiente”. Ma non sono temi e problemi che riguardano solo i Paesi più poveri. “Guardiamo anche alla situazione italiana -aggiunge-. Basta guardare quello che avviene con lo sfruttamento dei braccianti. Occorre unirsi per tutelare gli anelli più deboli della filiera agro alimentare, che siano in Africa come in Italia”.

I temi portanti che saranno affrontati nelle tappe di The Last 20 sono cinque. Il climate change e i suoi efetti su questi Paesi, in particolare su quelli dell’Africa sub-sahariana. La questione sanitaria in Paesi con una bassa aspettativa media di vita, debolissime strutture sanitarie, in una situazione aggravata da pandemia. La fame e l’impoverimento e la risposta dei soggetti sociali locali che resistono e si organizzano, come contadini, studenti, donne, artigiani. L'immigrazione, l'accoglienza e l'intercultura, per conoscere davvero questi Paesi, la loro storia e la loro cultura al di là degli stereotipi. Il ruolo dei corridoi umanitari e della cooperazione decentrata. Il ruolo politico dei Paesi L20, infine, per far sentire la voce degli ultimi nelle sedi appropriate.

L'obiettivo è formare un comitato scientifico che ogni anno presenti un “Report Last 20”, che dia conto della situazione con criteri scientifici, andando al di là del PIL, includendo cioè fattori come le condizioni sociali ed economiche, l’ecosistema, la riduzione dei confitti. Un’analisi a 360° sulle parti più fragili dell'umanità, per ribadire che il mondo si può cambiare e non solo dall'alto.

I Paesi L20 sono: Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen. I promotori The Last 20 sono Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Federazione delle diaspore africane in Italia, Fondazione Terres des Hommes (Italia), ITRIA (Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili), Mediterranean Hope, Re.Co.Sol. (Rete Comuni solidali), Rete azione TerrÆ, Fondazione Casa della Carità “A. Abriani” (Milano), Parco Ludico Tecnologico Ecolandia, Net Scarl.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)