Ucraina, Msf: “Attacchi continui e indiscriminati contro i civili”

Nel nuovo rapporto di Msf, dal titolo “Nessuna pietà per i civili”, viene mostrata con dati medici e testimonianze del treno adibito a clinica d’urgenza la mancanza di protezione dei civili in guerra. Sul convoglio ferroviario 355 feriti di guerra: l’11% ha meno di 18 anni, il 30% più di 60

Ucraina, Msf: “Attacchi continui e indiscriminati contro i civili”

 I dati medici e le testimonianze dei pazienti evacuati dal treno adibito a clinica d’urgenza di Medici Senza Frontiere (Msf) mostrano “la vergognosa mancanza di protezione dei civili della guerra in Ucraina”. A denunciarlo è la stessa organizzazione, secondo cui “oltre il 40% dei feriti di guerra trasferiti in treno è rappresentato da anziani e bambini con ferite da esplosione, amputazioni traumatiche, lesioni da schegge e da arma da fuoco. Si tratta di un’evidente mancanza di protezione delle persone civili in guerra e di una grave violazione del diritto internazionale umanitario”, sostiene Msf.

Msf è intervenuta per la prima volta in Ucraina nel 1999. Dal 24 febbraio 2022 ha incrementato e riorientato in modo significativo le proprie attività per rispondere ai bisogni legati al conflitto. Tra questi, un treno medicalizzato per il trasferimento dei pazienti dagli ospedali vicini alle linee del fronte nell’est del paese, che stanno ricevendo o si stanno preparando a ricevere nuovi afflussi di feriti, verso gli ospedali dell'ovest, dove possono continuare le loro cure. Il treno è gestito in collaborazione con il ministero della salute e le ferrovie nazionali ucraine.

Nelle aree ad est e sud del paese, Msf gestisce un sistema di ambulanze per il trasporto dei pazienti. L’organizzazione si sta occupando anche di fornire assistenza medica e umanitaria alle persone sfollate in altre aree dell’Ucraina, oltre a supporto psicologico, assistenza alle persone vittime di violenze sessuali, gestione di cliniche mobili e donazione di materiale medico e di altro tipo agli ospedali. Team di chirurghi prestano soccorso anche negli ospedali dell’est e del sud.

Tra il 31 marzo e il 6 giugno, si legge nel rapporto "Nessuna pietà per i civili", i team di Msf hanno evacuato 653 pazienti con il treno medicalizzato. Durante i viaggi di 20-30 ore dalle aree maggiormente colpite dalla guerra a ovest dell’Ucraina verso gli ospedali in aree più sicure, infermieri e medici di Msf monitorano e curano i pazienti per tenerli stabili fino all’arrivo.

“Le ferite e i racconti dei nostri pazienti mostrano indiscutibilmente la sconvolgente sofferenza che la violenza indiscriminata di questa guerra sta infliggendo ai civili - dichiara Christopher Stokes, coordinatore dell’emergenza di Msf in Ucraina -. Molte delle persone a bordo del treno di Msf sono state ferite in seguito ad attacchi militari che hanno colpito zone residenziali. Anche se non possiamo confermare l’intenzione di colpire i civili, la decisione di usare armi pesanti su aree densamente popolate comporta inevitabilmente, e quindi consapevolmente, la loro uccisione o ferimento”.

Dai racconti dei pazienti di Msf sono emersi dettagli strazianti: civili colpiti da spari durante evacuazioni o attaccati mentre cercavano di lasciare le zone di guerra; bombardamenti indiscriminati che hanno ucciso e mutilato chi viveva e si rifugiava in aree residenziali; anziani vittime di violenza, attaccati direttamente nonostante la loro condizione di vulnerabilità; le ferite sono spesso estese e orribili, vengono colpiti indiscriminatamente uomini, donne, bambini, giovani o anziani.

Sul treno 355 feriti di guerra: l’11% ha meno di 18 anni, il 30% più di 60

Le persone trasferite sul treno sono perlopiù pazienti già ricoverati in ospedale o feriti di guerra che necessitano di cure post-operatorie a seguito di lesioni traumatiche. Degli oltre 600 pazienti trasportati e assistiti, 355 sono feriti di guerra. La maggioranza ha subito lesioni da esplosione, l’11% dei pazienti con traumi legati alla guerra ha meno di 18 anni, il 30% più di 60.
“Stavo andando in bagno quando c’è stata un’esplosione. Ho perso conoscenza e sono caduta. Quando mi sono ripresa il mio viso era coperto di sangue, ormai raggrumato. Ho avuto una frattura esposta al braccio e cadendo mi sono anche rotta il naso. Ero sola e dolorante, chiedevo aiuto ma nessuno mi sentiva. Più tardi, un volontario mi ha trovata e ha impiegato due giorni per trovare un'ambulanza che mi portasse in ospedale”, racconta una donna di 92 anni di Lyman, nella regione di Donetsk.

Le ferite da esplosione sono il 73% dei casi di trauma legati alla guerra, con il 20% dovuto a schegge o colpi di arma da fuoco e il resto da altri incidenti violenti. Oltre il 10% dei pazienti traumatici ha perso uno o più arti, il più giovane aveva appena sei anni.

I pazienti di Msf e i loro accompagnatori sul treno raccontano storie inimmaginabili di bambini, uomini e donne intrappolati in un conflitto, bombardati nei rifugi, attaccati durante le evacuazioni e gravemente feriti in esplosioni, spari, o vittime di mine e schegge. C’è chi è stato ferito a casa e chi è finito sotto il fuoco di armi pesanti mentre fuggiva verso aree più sicure. La maggior parte dei pazienti ha indicato le forze armate russe o sostenute dalla Russia come i responsabili degli attacchi che li hanno colpiti.

“Come in tutti i conflitti, Msf chiede a tutte le parti coinvolte di rispettare il diritto internazionale umanitario e l’obbligo di proteggere i civili e le infrastrutture civili, di permettere alle persone di fuggire per mettersi in salvo e di consentire l’evacuazione tempestiva e in sicurezza di malati e feriti - dichiara Bertrand Draguez, presidente di Msf -. Inoltre, chiediamo che venga consentito l’accesso umanitario per poter assistere le persone ovunque si trovino. Il nostro appello è urgente perché in Ucraina continuiamo ad assistere ad attacchi indiscriminati contro i civili”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)