Ucraina: si chiudono oggi i referendum. Appello dei leader religiosi ai paesi del mondo, “non riconosceteli”. “Ucraina è territorio integro”

Un appello a “tutti i paesi del mondo a non riconoscere gli pseudo-referendum tenuti dalle autorità di occupazione russe nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina” ed un invito alle autorità della Federazione Russa ad “abbandonare il piano criminale di annessione”.

Ucraina: si chiudono oggi i referendum. Appello dei leader religiosi ai paesi del mondo, “non riconosceteli”. “Ucraina è territorio integro”

A lanciarlo è il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose nel giorno in cui nei territori temporaneamente occupati delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson si chiudono i seggi elettorali voluti dalle autorità di occupazione russe per l’annessione di queste regioni alla Federazione Russa. Il Consiglio pan-ucraino delle Chiese è sceso in campo con una Dichiarazione che è stata diffusa anche in lingua italiana. “La sovranità dell’Ucraina – scrivono i leader religiosi – si estende a tutto il suo territorio” e questo territorio “è integro e inviolabile entro i confini esistenti, internazionalmente riconosciuti e costituzionalmente stabiliti”. “La guerra su vasta scala scatenata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, contrariamente al diritto internazionale mira a impadronirsi di una parte del territorio dell’Ucraina e a distruggere lo Stato ucraino”. Inoltre – proseguono i leader religiosi – lo svolgimento di questi “pseudo-referendum” è “lo scherno per la democrazia e il discredito delle legittime istituzioni statali che operano sulla base del diritto internazionale”. Le votazioni – si legge ancora nella Dichiarazione – si sono svolte “sotto le canne di mitragliatrici”, in “condizioni di occupazione militare” e “in assenza della libertà personale e del rispetto della dignità della vita umana”. Pertanto “l’effettiva manifestazione di volontà o qualsiasi altro voto in una situazione del genere è preclusa”. Il pensiero va ad un passato recente della storia ucraina e precisamente al 2014 quando fu annessa con gli stessi metodi la penisola di Crimea. Si tratta pertanto di “un tentativo illegale e violento di annettere parte del territorio dell’Ucraina”.  Da qui l’appello a tutti i paesi del mondo perché non riconoscano gli esiti delle votazioni e alle autorità russe perché abbandonino ogni piano di annessione. I leader religiosi rivolgono poi anche a “tutti i cittadini ucraini che vivono nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina” chiedendo loro di “non partecipare agli pseudo-referendum e a essere consapevoli della propria responsabilità di fronte a Dio, alla propria coscienza, alle generazioni precedenti, attuali e future, nonché verso il popolo ucraino”.

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Fonte: Sir