Veneto, 8,3 milioni per la salute mentale: “Settore delicatissimo”

La Giunta regionale ha ripartito e liquidato alle Ullss la somma per  attività territoriali e extraresidenziali. L’assessore Lanzarin: “Massima attenzione, non soltanto sul piano dei finanziamenti ma anche su quello dell’organizzazione dei servizi"

Veneto, 8,3 milioni per la salute mentale: “Settore delicatissimo”

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin – ha ripartito, assegnato e liquidato alle Ullss un totale di 8 milioni 300 mila euro per le attività territoriali ed extraresidenziali rivolte alle persone con disturbi mentali. “Si tratta di un settore delicatissimo – sottolinea in una nota Lanzarin – al quale la programmazione regionale dedica la massima attenzione, non soltanto sul piano dei finanziamenti, ma anche su quello dell’organizzazione dei servizi, con i diversi setting della rete assistenziale, ove un ruolo importante rivestono le Unità di offerta residenziali extra ospedaliere, oggetto di recenti provvedimenti della programmazione regionale. Ad esempio, l’attività delle strutture residenziali intensive (SRP1) ed estensive (SRP3) necessita di interventi riabilitativi e risocializzanti da effettuare sia in ambito prettamente residenziale che nella rete territoriale. Il percorso terapeutico riabilitativo del paziente si basa sull’integrazione e sulla continuità delle attività che si svolgono all’interno della struttura dove è accolto (residenziali) e fuori di essa (territoriali). Costituisce un’unica esperienza di vita a favore dell’inclusione sociale e dell’autonomizzazione. L’equipe curante deve perciò facilitare il passaggio tra il dentro e fuori dalla struttura di accoglienza, accompagnando il paziente e creando integrazioni e relazioni con il territorio. Il tutto puntando a contenere la durata della permanenza nelle strutture, prevenendo fenomeni di cronicizzazione”.

Il Progetto dei Trattamenti Riabilitativi Territoriali si basa su tre prescrizioni principali, spiega la regione: promuovere il recupero delle abilità individuali, relazionali e lavorative del paziente con disturbi mentali; rafforzare l’organizzazione dipartimentale come presupposto per il coordinamento e l’integrazione dei vari setting assistenziali, ospedalieri ed extraospedalieri (distrettuali, domiciliari, territoriali, residenziali e semiresidenziali), tutti fondati sul Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato (Prti); ricomporre con l’allocazione delle risorse l’equilibrio dinamico tra i diversi setting della rete assistenziale. L’assegnazione dei fondi è così ripartita: Ulls 1 Dolomiti, 639.861 euro; Ulss 2Marca Trevigiana, 1.204.532 euro; Ulss 3 Serenssima936 mila 691 euro; Ulss 4 Veneto Orientale, 310.336 euro; Ulss 5 Polesana, 372.784 euro; Ulss 6 Euganea, 820.798 euro; Ulss 7 Pedemontana, 938.993 euro; Ulss 8 Berica, 1.118.713 euro; Ulss 9 Scaligera, 1.957.292 euro. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)