"Verso un'Europa sociale": i leader adottano la dichiarazione di Porto

I capi di stato e di governo riuniti al vertice informale adottano la dichiarazione emersa dal Social summit sulle questioni sociali. Sassoli: "Punto partenza, ora serve una reale volontà politica". Draghi invita a integrare al semestre europeo la dimensione sociale

"Verso un'Europa sociale": i leader adottano la dichiarazione di Porto

I capi di stato e di governo riuniti al vertice informale di Porto adottano la dichiarazione emersa dal Social summit di ieri. Lo scrive su Twitter Barend Leyts, il portavoce di Charles Michel. "Al social summit presieduto dal presidente del Consiglio europeo i leader dell'Ue hanno adottato la dichiarazione di Porto sulle questioni sociali".
Promuovere una più forte parità di genere, rendere strutturale il Fondo Sure, promuovere l'occupazione giovanile e integrare al semestre europeo la dimensione sociale: è il messaggio che premier Mario Draghi ha assunto nel suo primo vertice Ue in presenza,  ribadito durante il workshop dedicato al tema del "Employment and Jobs".

"I nostri cittadini si aspettano molto dalla ripresa che stiamo preparando. Si aspettano che abbia una forte impronta sociale, che abbia l'obiettivo di colmare le disuguaglianze, di rilanciare il lavoro di qualità, di accompagnare tutti nella transizione grande che ci aspetta", commenta David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, nel suo intervento.

"La crescita delle disuguaglianze creata dalla crisi da covid-19 minaccia di lasciare un'eredità di povertà e instabilità sociale ed economica che sarebbe devastante. Il Covid-19 ha messo in evidenza le disuguaglianze pre-pandemiche più vividamente di quanto potessimo immaginare", aggiunge Sassoli.

"Sarebbe ingannevole pensare che le linee di frattura sociale, allargate dalla pandemia, possano rimarginarsi in fretta e che l'economia e la società possano quindi tornare alla normalità pre-pandemica. Il Piano europeo di ripresa contiene anche una dimensione sociale indispensabile, poiché permetterà di finanziare misure legate alla coesione sociale e territoriale, nonché misure a favore dei bambini e dei giovani. - spiega - Questa dimensione mi sembra essenziale: il cambiamento climatico non può essere dissociato dalla giustizia sociale e dalla lotta contro le disuguaglianze. Infatti, le disuguaglianze e la povertà alimentano la crisi ecologica, mentre vediamo che le società piu' egualitarie hanno una situazione ambientale migliore e una maggiore capacità di diventare più sostenibili".

Sassoli osserva che "cosi', con il Piano europeo di ripresa, l'Europa si sta dando i mezzi per affrontare i problemi strutturali e avanzare ulteriormente verso un'Europa sociale. Il dialogo sociale e l'impegno degli attori sociali saranno essenziali per raggiungere questo obiettivo. Più che mai, oltre al Green Deal e alla Strategia digitale, è necessario riaffermare con forza l'esistenza di un terzo pilastro per la ripresa e la trasformazione dell'UE, il Pilastro europeo dei diritti sociali".

Per il presidente del Parlamento europeo "questo importante vertice deve essere non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per aprire questo processo che porti a dare attuazione all'agenda sociale rinnovata che insieme qui stiamo concordando. È giunto il momento di fare il punto sulle lezioni apprese dalla pandemia e di costruire società resilienti e prospere nel futuro. Il Parlamento ritiene che abbiamo la legislazione, abbiamo i mezzi finanziari, abbiamo ora bisogno di una reale volontà politica e dell'impegno di tutte le autorità responsabili per trasformare i diritti sociali in una realtà per tutte le persone nell'UE". "La proclamazione sociale del Pilastro europeo dei diritti sociali a Göteborg nel 2017 e' stato un evento senza precedenti; lo stesso vale per il Social Summit di Porto. È il momento di fare un passo avanti insieme in termini di concretezza, ambizione, obiettivi e diritti sociali".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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