Violenza sulle donne, approvato il nuovo "Codice rosa" dell'Ulss 6 Euganea

Nel 2018 i Pronto Soccorso dei cinque poli ospedalieri di Padova (Sant’Antonio), Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Monselice hanno registrato 364 accessi di donne vittime di abuso, con diagnosi di trauma fisico e psicologico. Il DG Scibetta: “Tutti i nostri ospedali lavoreranno in maniera uniforme secondo modalità codificate che prevedono l’accoglienza della donna in luoghi dedicati e la riduzione dei tempi di attesa, con attivazione di percorsi preferenziali e specifici”.

Violenza sulle donne, approvato il nuovo "Codice rosa" dell'Ulss 6 Euganea

Padova, 20 luglio 2019. Donne vittime di violenza, nei Pronto Soccorso dell’Ulss 6 Euganea è attivo un percorso di presa in carico ad hoc, corsia privilegiata - sorta di “codice rosa” - in grado di definire in maniera tempestiva e adeguata la presa in carico delle donne che hanno subito violenza e degli eventuali figli minori testimoni o vittime, a loro volta, di abuso. L’Ente  socio-sanitario di via Scrovegni ha approfondito, perfezionandolo, il percorso integrato ospedale-territorio, che individua nel Pronto Soccorso lo snodo centrale per la rilevazione di episodi di violenza sulle donne uniformando in modo omogeneo gli iter presenti nei diversi presidi ospedalieri di Padova (Sant’Antonio), Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Monselice. Il percorso codificato prevede visita medica, consulenze specifiche, segnalazione ai servizi sociali, eventuale consulenza medico-legale e denuncia al posto di polizia, valutazione del rischio alla dimissione. 

“Abbiamo approvato la nuova procedura unica di accoglienza delle donne vittime di violenza, frutto del lavoro congiunto dei Servizi ospedalieri e territoriali maggiormente coinvolti nella presa in carico delle donne vittime di violenza, che uniforma le prassi già in essere presso i diversi presidi ospedalieri di questa Azienda – spiega il Direttore generale Domenico Scibetta -, implementandole e aggiornandole anche rispetto a quanto previsto dal Decreto ministeriale del novembre 2017 “Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso ed assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza”. I Pronto Soccorso di tutti i nostri ospedali lavoreranno cioè in maniera uniforme secondo modalità codificate che prevedono l’accoglienza della donna in luoghi dedicati e la riduzione dei tempi di attesa, con l’attivazione di percorsi preferenziali e specifici per le diverse tipologie di violenza subìta”.

Nel 2018 i Pronto Soccorso della Ulss 6 hanno registrato un totale di 364 accessi di donne vittime di violenza, con diagnosi che riguardano molteplici tipologie di trauma fisico ma anche psicologico. “Il termine “codice rosa” è una definizione informale che identifica la problematica ma non è un nuovo codice colore inserito al Triage”, sottolinea il dottor Maurizio Chiesa, direttore del Pronto soccorso del Sant’Antonio. All’atto di accesso al Pronto soccorso dunque l’infermiere del Triage aggancia/intercetta la persona che ha subito violenza al sistema di urgenza/emergenza attivando il percorso per la sua presa in carico e accompagnandola fino alla sua dimissione e all'aggancio ai servizi del territorio.

Previsti dal nuovo protocollo l’adeguamento dei sistemi informativi per la corretta codifica delle condizioni di maltrattamento o violenza sessuale, una rilevazione più efficace del fenomeno e l’adozione di strumenti atti a verificare il rischio per l’incolumità della donna in fase di dimissione. Il documento definisce inoltre in modo più specifico le modalità di collaborazione tra i servizi ospedalieri ed i servizi del territorio ai fini della attivazione della rete di supporto alla vittima e contrasto al fenomeno. In particolare, in caso di situazioni di rischio per l’incolumità della donna, accanto alla segnalazione al Centro Antiviolenza, in attesa del reperimento di un luogo sicuro, è prevista anche la possibilità di un temporaneo ricovero ospedaliero  per la donna e i suoi eventuali figli.

“La procedura si inserisce all’interno delle azioni e degli strumenti di cui l’Ulss 6 Euganea, da sempre attenta al fenomeno, si è dotata – continua il DG Scibetta - per rispondere alle necessità di tutela delle donne vittime di violenza. Particolare attenzione è stata data nel tempo alla formazione del personale direttamente coinvolto nell’accoglienza della donna, all’adozione sia di protocolli d’intesa con i Centri Antiviolenza presenti sul territorio sia di strumenti informativi e di sensibilizzazione rivolti alle donne sulla presenza dei servizi territoriali di contrasto al fenomeno della violenza di genere”.

Più in generale l'Ulss 6 Euganea tiene a ricordare il suo impegno contro minacce, violenze, umiliazioni in contesti di lavoro con l’effetto di violare la dignità della persona, nuocere alla salute o creare ambienti occupazionali ostili. "Come più volte sottolineato riteniamo intollerabile - chiosa il dottor Scibetta - ogni comportamento che si configuri come prepotenza o maltrattamento e ci impegniamo ad adottare misure adeguate nei confronti di coloro che li pongono in essere. Nell’Ulss 6 Euganea tutti hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro sano, che favorisca relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza".

Fonte: Ufficio stampa Ulss 6 Euganea

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Fonte: Comunicato stampa