66 milioni di anni fa... Nella precarietà si è manifestato

Entrando nella storia, Dio ha reso prezioso ogni essere vivente

66 milioni di anni fa... Nella precarietà si è manifestato

Lo scorso 21 gennaio i più appassionati e mattinieri hanno potuto godere dell’ultima eclissi totale di luna dei prossimi dieci anni. Il nostro satellite è entrato nel cono d’ombra della terra, riflettendo la caratteristica luce rossa generata dalle albe e tramonti terrestri nel momento di massima totalità.

Ma questo spettacolo, già di per sé affascinante, ha regalato un’altra sorpresa: un meteorite si è schiantato sulla superficie lunare proprio nel momento in cui migliaia di telescopi lo stavano osservando. Un piccolo lampo luminoso, inizialmente scambiato per un difetto di visibilità o per la luce di un aereo di passaggio. Ma un controllo successivo ha confermato che si trattava di un vero e proprio impatto meteoritico lunare, il più visto della storia data l’eccezionalità del caso.

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Ci sono coincidenze felici come questa e altre meno: la stragrande maggioranza dei piccoli oggetti che incontrano il nostro pianeta vengono distrutti nell’atmosfera a causa dell’attrito con l’aria e delle alte temperature.

Nel corso della storia terrestre però vi sono stati impatti ben più importanti, che insieme ad altre circostanze hanno causato sconvolgimenti tali da rischiare addirittura di cancellare la vita sulla terra. Ciò finora non è mai successo, anzi, una serie di concomitanze ha permesso ai mammiferi, e in particolare all’uomo, di potersi evolvere e di “dominare” questo pianeta. Ciò però non significa che un impatto importante e distruttivo non possa avvenire in futuro. Gli oggetti più importanti che transiteranno a una distanza ravvicinata sono costantemente monitorati, e precisi calcoli sulle loro orbite sono in grado di dirci, almeno per il prossimo futuro, se questo pericolo esiste o meno.

Queste poche informazioni ci fanno comprendere come sia delicata e fragile la vita sul nostro pianeta. Si può guardare a tale precarietà come a un semplice “destino” cui siamo tutti sottoposti, o provare a leggere la realtà con occhi diversi. Dentro all’imprevedibilità e all’impossibilità di controllare fenomeni più grandi di noi, la nostra presenza appare come una sorta di isolato miracolo frutto di una serie di fortunate (per noi) coincidenze. Violente eruzioni vulcaniche e un grosso impatto meteoritico hanno posto fine, circa 66 milioni di anni fa, al dominio dei dinosauri, oltre ad aver cancellato almeno i tre quarti della vita sulla terra, eppure noi sorgiamo dalle ceneri di quei lontani e inimmaginabili eventi.

Se i nostri occhi sono gli occhi della fede, possiamo riconoscere che Dio si è manifestato proprio dentro a una storia fatta di precarietà, ma non determinandone il corso, che rimane imprevedibile: nel suo essere in questo mondo ciò che diventa prezioso piuttosto è ogni singola vita, ogni vicenda, ogni percorso fatto di nascita, crescita, scoperta, ma soprattutto di amore. Diventa prezioso l’essere vivente più piccolo e nascosto, così come il più evoluto e intelligente. Diventa preziosa la bellezza di fronte alla quale siamo capaci di meravigliarci, così come ciò che non riusciamo a comprendere perché troppo diverso o lontano da noi.

È prezioso il tentennare di un bambino che impara a camminare e il vacillare di un anziano che ha vissuto il suo tempo. Quando Dio entra nella storia degli uomini, in tutta la sua precarietà, siamo invitati a guardare a questa stessa precarietà con gli occhi di Dio, capaci cioè di cogliere la preziosità della vita in ogni incrocio di questa nostra incredibile storia.

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