Un ponte e il porto

A volte, spingendo, qualcosa si aggiusta…

Un ponte e il porto

Il ponte Morandi sbriciolato in pochi secondi. E nel punto più meridionale dell’Italia una notte in bianco.

A Genova lo “spettacolo” dell’ingegneria dinamitarda. E a Lampedusa il “naufragio” del Mare Nostrum.

Samuele Robbiano, 7 anni di Campomorone (Genova), è il più piccolo delle vittime nella strage di Ferragosto 2018. E un minore di 11 anni era sbarcato, vivo, dalla Sea Watch 3 ancora a largo.

Un anno fa 43 morti sotto la pioggia nell’esodo delle vacanze. Un paio di notti fa 40 migranti sopravvissuti al mare mettono piede a terra.

Un ponte che non era una certezza. E un porto sicuro. L’esplosione dell’infrastruttura inaugurata nel 1967. E l’implosione della sicurezza di ognuno nel 2019.

Tutto in diretta: lo schermo piatto dell’iconografia, da nord a sud, nell’estate italiana.

Forse, anche il fermo immagine urticante. Il Belpaese avvolto nella polvere del crollo in attesa della ricostruzione di un ponte, proprio mentre nel buio di un’isola si azzera la fiducia di chiunque in un porto vitale.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)