Si può parlare di tutto con la guida spirituale, ma il mio cuore chi lo sta muovendo?

«Quali sono gli ambiti della vita – se così si può dire – dentro ai quali entrare con l’accompagnamento spirituale?». Anch’io ho una domanda se tu mi fai questa. «Perché vai a questi incontri? Perché hai scelto di farti accompagnare spiritualmente?». Attento a non fare confusione: non vai dallo psicologo per sgrovigliare matasse, neppure dall’amico per togliere la solitudine, neppure dall’esperto per risolvere con certezza. 

Si può parlare di tutto con la guida spirituale, ma il mio cuore chi lo sta muovendo?

L’accompagnamento spirituale è una particolare comunicazione della fede. Ora che sei su questo gradino della fede, ho per te la seconda domanda: «Con che cosa ha a che fare, per te, la fede?» Qui potresti sbizzarrirti nella risposta. Perché a seconda di quello che mi rispondi, trovi anche la conclusione della domanda che mi hai posto.

pendolo

Mi piace pensare a Gesù che ha toccato tutti gli ambiti della vita: la crescita, il cosa fare, il diventare uomo.

Ma anche l’avere delle idee, il rapporto con le donne, con le autorità civili e religiose. La sua attenzione ai bambini, il rapporto con il Padre, la sua famiglia a Nazareth. E poi insegnare cosa è bene e cosa è male, la vita affettiva che sussultava per la morte dell’amico, la testimonianza alla verità. La sua partecipazione alla vita sociale, la cura del malato e del sofferente, il da farsi negli ultimi tempi della sua vita terrena. Potrei continuare ancora.

In tutte queste cose è entrato il Figlio di Dio. Si è messo di fronte alle prostitute e ai pubblicani, agli stranieri e agli amici. Persino ai nemici e ai traditori. Non so in cosa non sia davvero entrato.

Se la fede ha a che fare con tutta la vita, di cosa parlerai con la tua guida spirituale? Di tutta la tua vita!
Immagino cinque porte, ma ce ne sono sicuramente molte di più di queste. Per una nostra comodità le classifico in cinque. La prima: il rapporto con Dio, la porta della tua relazione con Lui, se cresce oppure no, la porta della preghiera, dell’ascolto della Parola, della tua vita sacramentale. La seconda: la porta della dimensione affettiva ossia tutto il mondo delle tue relazioni faticose e gioiose, libere o dipendenti. La terza: la vita morale. Il bene da fare e il male da evitare, la capacità di discernere cosa è bene e cosa è male per la tua vita, cosa è male travestito da bene e che cosa non è male, ma può essere opportuno o non opportuno, un bene o “il meglio” dentro i vari ambiti della vita. La quarta: la porta della vita ecclesiale: la tua vita nella Chiesa, la tua partecipazione e l’impegno a creare la comunione e la comunità, il Regno di Dio, la tua testimonianza, il celebrare insieme e il servizio caritativo. Infine, la quinta: la porta della vocazione. Non solo il discernimento del tuo stato di vita, ma anche – ti immagino già dentro a una scelta di vita – ciò che Dio ti sta chiedendo in questo momento della tua esistenza. Le porte sono fatte per aprirle ed entrarci. Entraci! Magari su tutte e cinque o sei o sette o otto… senza lasciarne indietro una o due.
La seconda immagine che ti offro è quella del pendolo: generalmente si entra in una di queste porte e ci si sta un pochino. A volte tanto. Qualche volta troppo. Il pendolo ti fa oscillare anche in quella che non hai ancora varcato. È un movimento che spetta a te. Cerca di capire se sei capace di pendolarità. Se ti annidi dentro a una stanza con insistenza, o se sei capace di entrare in ogni angolo della vita, proprio come ha fatto Gesù. Usa il pendolo per questi incontri!

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