Ma tu vuoi davvero solo sopravvivere? E poi? C’è data una possibilità in più: amare ulteriormente. Amare la volontà di Dio per come essa ad oggi si palesa, vivere una sincera obbedienza filiale abitando il presente per come esso ci viene dalle mani di Dio. Per fare questo senza ridurlo a un sovrumano sforzo della testa, dobbiamo ricordare, rispolverare nel cuore tutti i ricordi in cui ci siamo sentiti salvati da Dio. Il Dio che ci è stato fedele fino a oggi, perché oggi dovrebbe cambiare?
Idee
Il coronavirus sta, nel bene e nel male, modellando la nostra vita quotidiana. Ce lo ricorda l'hashtag #iorestoacasa. Il motto latino Festina lente allude alla necessità di mutare stili e ritmi di vita ("fai in fretta lentamente"), accogliendo le opportunità offerte dal tempo presente, ristrutturando le attività in modo che ci sia equilibrio tra le urgenze e la diligenza del vivere in modo partecipativo, sostenibile, equo, felice. "Stiamo assaggiando la possibilità di capovolgere le priorità della vita, diventando più lenti invece che più veloci, andando più in profondità invece che più in alto, ed essendo più dolci e soavi anziché più forti"
Con l'epidemia da coronovirus le radio hanno cambiato i loro programmi. Da chi trasmette gli audio dei bambini a chi propone solo musica allegra o punta sull'informazione di servizio. Con un linguaggio meno ansiogeno di altri media, sia le grandi emittenti che quelle di quartiere stanno creando un legame ancora più forte con i propri ascoltatori
Quando si è colpiti, e confusi anche per la massa di messaggi e notizie, occorre ascoltare l'essenziale. E per un cristiano l'essenziale è un invito a non avere paura. Sono molti i segni di fede nella nostra gente in queste ore. La prova è grande. Nessuno ne è fuori. La preghiera non è solo l'azione a cui ricorrere nei momenti eccezionali di bisogno, ma una consapevolezza feriale e un'azione semplice in chi ha il cuore ancora umano
Sacerdote da 27 anni, parroco a Moniga del Garda (diocesi di Verona), don Giovanni Berti affida ai suoi disegni una rilettura molto comunicativa del Vangelo e della cronaca. Ogni vignetta richiede però riflessione, un po’ di coraggio e… una certa dose di prudenza. Spiega al Sir: "anche in questi tempi difficili, dove alziamo comprensibili muri di paure e di ansietà, penso che l’ironia serva per rimetterci in contatto reciprocamente con un sorriso, ‘smontando’ le paure e guardandole dal di dentro per depotenziarle"
È urgente chiarire le nuove disposizioni di chiusura delle attività di vicinato. Il DPCM sul contenimento dell’emergenza, infatti, lascia spazio a dubbi e interpretazioni su quali imprese debbano restare chiuse e quali invece possano continuare a svolgere normalmente il proprio lavoro.
Una situazione caotica che rischia di rendere meno efficace lo shutdown.
Di fronte all’aumento esponenziale del numero dei contagi e alle misure di contenimento e contrasto sempre più stringenti salgono l’incertezza e la paura, ma per il sociologo la perdita di certezze può avere dei risvolti positivi e la paura può costituire un importante meccanismo di difesa per sé e per gli altri
Improvvisamente è sfumato tutto, come quando stai lavorando a computer e salta la corrente: lo schermo diventa nero. Come penso per moltissimi tra noi, l’agenda è diventata improvvisamente vuota: nessuna riunione, nessun programma, nessun promemoria.
Lo stress test, in linguaggio tecnico, è un programma messo in atto da un’autorità di vigilanza bancaria per valutare la solidità di un Istituto di credito.
L’emergenza coronavirus rischia di mandare definitivamente al tappeto il nostro sistema sociale, economico e produttivo. La Campagna Sbilanciamoci! chiede con urgenza che il Governo intervenga in Italia e in Europa su sei fronti per uscire dalla crisi in fretta e con un nuovo modello di sviluppo
Tra emergenza sanitaria e Quaresima c'è un singolare legame, quello delle rinunce e dei sacrifici. Una sorta di duplice "digiuno" che si aggiunge alle privazioni - piccole o grandi - che i credenti solitamente si impongono in questo periodo di preparazione alla Pasqua: digiuno della messa, per questi ultimi, e delle relazioni, per tutti, finalizzato al contenimento della diffusione del coronavirus. Eppure, secondo il teologo, questo tempo di emergenza ci ricorda la nostra fragilità, ci insegna a rispettare la vita, ci fa riscoprire il bene comune, ci riporta alla nostra interiorità. Insieme alla rinuncia forzata alla messa è la cenere e il deserto attraverso i quali incamminarsi in modo inedito verso l'Assoluto. "Sono giorni in cui sentirsi incalzare da qualcosa che ci preme dentro ed è più caldo, più intenso, più luminoso di tutto ciò che ci preme da fuori"
Il presidente della Federazione italiana settimanali cattolici: "Diversi editoriali diffonderanno questo messaggio, mentre alcuni nostri giornali renderanno disponibile online gratuitamente il pdf delle proprie edizioni, per accompagnare i lettori nei giorni a casa"
Il quaranta, numero biblico del deserto, è diventato per noi quanto mai pregnante: non solo i quarant’anni di Israele nel deserto per essere saggiato, o i quaranta giorni di Gesù nel deserto per essere tentato; ora sono anche i giorni, non necessariamente quaranta ma senz’altro quaresimali, della quarantena, tempo necessario di vaglio e catarsi dal possibile contagio. Tempo di isolamento, tempo di distanze dagli affetti, tempo di digiuni (anche liturgici), e proprio per tutto questo anche tempo fecondo di purificazione e di rinascita
Carissimo Direttore, sono le 21.30 di un martedì feriale e stranamente mi trovo in chiesa. Le porte sono spalancate e di tanto in tanto qualche gruppo a passeggio entra e fa una sosta per la preghiera. Gusto la bellezza e la pace di questo spazio sacro, seduto in un angolo per confidarle qualche pensiero, prima di Compieta...
Partendo dal Vangelo di domenica scorsa sulla trasfigurazione, don Marco Cappellari, assistente spirituale dell'Unitalsi di Padova, offre una riflessione sul valore dell'obbedienza che rimotiva la speranza nel Signore, soprattutto in questo difficile frangente di vita che stiamo tutti attraversando. La figura della santa Bernadette è dunque più che calzante.