Idee

In Italia c'era già il Reddito d'inclusione, risultato di una lunga sperimentazione e di un confronto, tutto sommato proficuo, tra la politica e la società civile. Sarebbe stato fisiologico ripartire da questo livello.

L’idea fissa nella scuola è “prendere bei voti” onde avere riconoscimenti da quelli a cui teniamo, e se un mio compagno è in difficoltà lo posso pure aiutare, per carità, purché questo non penalizzi i miei di voti, come in quegli antipaticissimi frangenti in cui il secchione non aiuta i compagni in difficoltà non si sa perché, per principio, e viene pure elogiato per i suoi risultati (sulla carta). Ecco, di questi meriti i ragazzi, e la futura società che andranno a costituire, non hanno più bisogno, perché hanno creato quella attuale di società, fatta di atomi in competizione tra loro, che si aggregano per lo più solo per reciproca utilità. Valorizzare il merito ha senso, se tale riconoscimento avrà sempre più di mira le capacità collaborative e relazionali della persona, ripensando nel caso gli stessi parametri valutativi del rendimento. Questo potrebbe aiutare a capire sempre meglio che, solo in apparenza paradossalmente, la specificità di ciascuno sono gli altri

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati alla vigilia della riunione dei ministri degli interni europei: “Sono quasi 2 mila le persone morte o disperse nel Mediterraneo solo quest’anno. Sono necessari sforzi di ricerca e soccorso più coordinati e guidati dagli Stati, sbarchi prevedibili in luoghi sicuri e un accesso accelerato alle procedure di screening e di asilo”