Idee

Ius scholae. Il 29 giugno è fissata alla Camera la discussione sulla proposta di legge in materia di cittadinanza per chi è nato in Italia da genitori stranieri. Per Ada Ugo Abara la cittadinanza dev’essere un diritto e non una concessione. La legge attuale risale al 1992 e in 30 anni la società italiana è profondamente cambiata. L’istruzione può essere il punto di conciliazione tra le forze politiche

L’evento internazionale di Economy of Francesco del 2020, svoltosi online, si è chiuso con un documento denominato Final statement and common commitment (dichiarazione finale e impegno comune, ndr) dove i giovani economisti, imprenditori, change makers del mondo hanno elaborato dodici richieste per un futuro differente da quello che viviamo.

«Molti giovani faticano a concretizzare il loro sogno familiare. E allora si abbassa l’asticella del desiderio e ci si accontenta di surrogati mediocri, come gli affari, la macchina, i viaggi, la custodia gelosa del tempo libero… La bellezza di una famiglia ricca di figli rischia di diventare un’utopia, un sogno difficile da realizzare».

Lunedì 13 giugno. Primo pomeriggio. Mio nonno, 88 anni, dal suo terrazzo mi chiede: “Come sono andate le elezioni?”. Lui pensa ai referendum del giorno prima, nel suo Comune non c’erano le Amministrative, ma io gli faccio il quadro completo. Ha votato uno su cinque sulla Giustizia e uno su due per i sindaci: «Ancora massa!», è stato il suo commento acido.

Intervista allo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua. Tanti i temi toccati, quelli dell'identità, della memoria, del conflitto, del dialogo e della cultura, con un invito pressante: "Costruire e sviluppare le relazioni con ebrei, musulmani e altre realtà. Non possiamo sempre rivangare le problematiche del passato. Dobbiamo costruire relazioni per il presente e per il futuro". Il progetto: tradurre la letteratura palestinese in ebraico

“In questo momento la resistenza ucraina è in grandissima difficoltà così com’è in difficoltà lo schema che era stato realizzato nella seconda parte della guerra: quello di armare l’Ucraina a più non posso nella speranza di far pagare i conti dell’invasione alla Russia, a livello militare, economico e politico. Attualmente questo schema non sembra riuscire e mi sembra di avvertire moltissima stanchezza sia tra gli ucraini sia da parte dei Paesi occidentali che l’hanno rifornita di armi. Contemporaneamente si vede una Russia che, apparentemente, sembra confidente e relativamente sicura di sé”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta l’attuale fase dell’invasione russa in Ucraina.