Sono trascorsi cento giorni dall’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina e giornali e tv sono ancora ampiamente popolati di contenuti sul tema. Nulla da eccepire, sia chiaro. L’attacco di una superpotenza a un Paese più europeista di molti membri dell’Unione Europea è un fatto senza precedenti, che merita tutta l’attenzione possibile.
Idee
Il mio amico Carmelo mi ha proposto di lanciare una provocazione: «Tu che ormai nel terzo settore sei una autorità (lo dice scherzando) e conosci tante associazioni, perché non proponi una giornata di ferie a tutto il volontariato?». Un giorno intero. Una giornata interamente dedicata a riflettere. Una giornata di riposo, non uno sciopero. Perché il volontariato in quanto tale non fa sciopero.
La ricerca di una nuova grammatica europea si mostra più credibile nel vertice telefonico fra Parigi, Berlino e Mosca, al termine del quale Putin si è impegnato a conservare l’interlocuzione triangolare.
Servirebbe un grande sforzo convergente e non un'esasperazione dei conflitti per riprendere i fili di un discorso collettivo che sembra sempre sul punto di sfuggire di mano.
Il vaiolo delle scimmie, secondo le stime del ministero della Salute, ha raggiunto il numero di 68 casi in otto Paesi dell’Unione europea. Per affrontarlo, lo stesso dicastero ha emanato una circolare indicando le precauzioni da tenere per coloro che hanno avuto contatti stretti e l’eventuale vaccinazione quattro giorni dopo l’esposizione. La circolare prevede il monitoraggio di 21 giorni per chi potrebbe essere venuto in contatto, viene consigliato di non avere rapporti con donne in gravidanza, bambini sotto i 12 anni e soggetti immunodepressi
La pandemia, la guerra, la strage in una scuola esigono coraggio perché non si voltino pagine che inquietano ma si leggano con l’inquietudine dei cercatori della verità.
Da un lato molti imprenditori non riescono a trovare personale, dall'altro si assistono alle prime dimissioni dai posti "sicuri".
La scuola, attraverso l’istruzione, la memoria e la costruzione faticosa e preziosa del senso critico, della responsabilità civica, combatte non solo la criminalità e la mafia, ma in generale una deriva della società verso la prevaricazione e gli interessi di parte.
La scuola non può essere una scatola sigillata. Deve guardare il mondo senza pregiudizi e inserirsi nel flusso vitale della popolazione a cui si rivolge.
Il mondo deve trovare un nuovo equilibrio, riaprire tutte le “strade” che lo rendevano interconnesso.
Le notizie sono discordanti, ma in ogni caso impressionanti. In tre mesi dall’inizio dell’invasione dell’armata della Russia ai danni dell’Ucraina sono già numerosi i giornalisti morti per raccontare un conflitto che nei piani di chi lo ha scatenato avrebbe già dovuto essere concluso da tempo.
È necessario chiarire che “inguaribile” non è sinonimo di “incurabile”: anche qualora una persona viva una condizione di malattia inguaribile è sempre possibile continuare a prendersi cura di lei, fino alla fine. È la logica delle cosiddette “cure palliative” che non rappresentano una resa davanti all’ineluttabilità di una malattia irreversibile, bensì un accompagnamento costante della persona malata per arrecare sollievo alle sue sofferenze
Il progetto pilota del Forum delle associazioni familiari, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della Famiglia, prevede una sperimentazione localizzata a Roma e Palermo per individuare e recensire luoghi di ospitalità, ristorazione, cultura, intrattenimento, commercio, attività ricreative "a misura di famiglia"
“Il nostro Paese è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili, sussidiati annualmente con oltre 21 miliardi di euro. Ad oggi appena il 20% dell'energia italiana è prodotta da fonti rinnovabili, con una produzione annua che non supera i 2 GW”: è la fotografia che offre al Sir il segretario generale di Greenaccord
“La nostra preoccupazione, oltre al conflitto in Ucraina, è legata al fatto che si stanno spegnendo i riflettori su altre emergenze”, sono le parole al Sir di Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana, dopo i due naufragi nel Mediterraneo che, nella notte tra il 24 ed il 25, hanno causato quasi 80 morti.