Idee

Sanzioni economiche. A oltre un mese dallo scoppio del conflitto russoucraino continua il dibattito sugli effetti delle misure di Usa e Ue contro Putin. Le politiche internazionali nate dopo la Seconda guerra mondiale non si fondano sul benessere generale. Servono tavoli decisionali che coinvolgano i Paesi più poveri. Raul Caruso propone un fondo per regolare il mercato globale delle armi

Transnistria, piccola regione infilata tra l’Ucraina e la Moldavia. Nelle ultime ore, soprattutto con l’acuirsi degli attacchi su Mykolaiv e Odessa, sembra salire la tensione: Kiev parla di manovre sospette e provocazioni ma il Ministero degli Esteri moldavo smentisce e afferma che al momento, non ci sono informazioni che confermino la mobilitazione di truppe russe in Transnistria. Interrogato dal Sir su quanto sta accadendo, il vescovo di Chișinău, tiene subito a ribadire: “Noi come chiesa stiamo molto attenti a non inserirci o provocare discussioni che possono essere motivo di scontro anche all’interno delle nostre comunità che sono abbastanza eterogenee come provenienza”.

Con la conferma dell'abbinamento tra amministrative e referendum, è scattato il conto alla rovescia e i ritmi sono inevitabilmente destinati a cambiare.

L'analisi di Roberto Rossini, portavoce dell'Alleanza contro la povertà: "Ci sono due considerazioni da fare. La prima è che alla fine pagano sempre i poveri: sono i poveri che vanno in guerra, sono i poveri che subiscono gli effetti sociali più nefasti senza alcuno scudo stellare o sociale. La seconda è che essere poveri in una democrazia è una cosa, in una democratura un’altra"