Idee

La chiusura delle scuole dovrebbe servire a ridurre la corsa del virus. Che effettivamente ci sia una equazione tra scuole aperte e aumento della curva non è però un dato sostenuto dalla comunità scientifica, come mostra Sara Gandini, epidemiologa e biostatistica, nonché docente di statistica medica alla Statale di Milano: in questi ultimi mesi ha lavorato con un team di esperti a un ampio studio di prossima pubblicazione, che ha seguito l’andamento dei contagi nella seconda ondata, da settembre a dicembre 2020, riguardo 7 milioni di studenti e 700 mila docenti (il 97% delle scuole, poi ridottosi nel tempo con la chiusura delle scuole).

Leggiamo, nero su bianco, la cifra 10.116. Sono le persone che hanno lasciato per sempre il Veneto durante la pandemia.

Dal Quirinale e nei posti - pochissimi - nei quali si è recato quando l’attenuarsi dell’emergenza ha consentito di andare, il presidente della Repubblica ha continuato ad esercitare il suo mandato alternando autorevolezza ad umanità, riconoscenza a determinazione, moral suasion a ironia. Mesi difficili, nei quali ha chiesto agli italiani di “aver fiducia” e “senso di responsabilità”. E durante i quali, dimessosi Conte da presidente del Consiglio, prima di conferire l’incarico a Draghi, ha dovuto spiegare perché le elezioni anticipate “nel pieno della pandemia” fossero da scongiurare

"La Chiesa deve aiutare responsabilmente a combattere il virus e a contrastare le conseguenze della pandemia, che non termineranno con la vittoria sul virus". Così il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna: "La grande sfida è saper trarre oggi le risorse che saranno necessarie domani per la ricostruzione. Il senso di responsabilità reciproca e la solidarietà che serviranno, ad esempio, a sostenere le persone che stanno già perdendo il lavoro e che lo perderanno"

La sentenza n. 37 della Corte costituzionale ha fornito un importante chiarimento su due questioni che hanno tenuto banco in un anno di lotta al Covid-19.

Pandemia e informazione: con il Covid-19 abbiamo assistito al primo caso di infodemia. Il virus ha portato con sé una pioggia di notizie in cui verità e falsità, dati scientifici e dicerie si intersecano fino a confondersi. E a confonderci, con gravi ripercussioni sulla sicurezza pubblica e sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Cosa è andato storto? Cosa abbiamo imparato? E quali rimedi abbiamo trovato? Il bilancio, un anno dopo. 

Fondare questa uguaglianza di maschio e femmina nel disegno della Creazione è di vitale importanza per riconoscere alla donna dei diritti che la storia ha spesso negato.

Della donna è da rilevare, anzitutto, l’eguale dignità e responsabilità rispetto all’uomo: tale uguaglianza trova una singolare forma di realizzazione nella reciproca donazione di sé all’altro e di ambedue ai figli, propria del matrimonio e della famiglia. Quanto la stessa ragione umana intuisce e riconosce, viene rivelato in pienezza dalla Parola di Dio: la storia della salvezza, infatti, è una continua e luminosa testimonianza della dignità della donna. […]. Purtroppo il messaggio cristiano sulla dignità della donna viene contraddetto da quella persistente mentalità che considera l’essere umano non come persona, ma come cosa, come oggetto di compravendita, al servizio dell’interesse egoistico e del solo piacere: e prima vittima di tale mentalità è la donna.

Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, dai nn. 22 e 24, 22 novembre 1981

Uno dei temi emersi durante l’ultimo Consiglio episcopale permanente (Cep), ed evocato con chiarezza dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nella sua introduzione, è stato quello della “frattura educativa” generata, o forse meglio dire, aggravata dal contesto pandemico. A riguardo il Sir ha intervistato Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo, presidenti del Comitato nazionale Agesci, l’Associazione guide e scout cattolici italiani che conta 185.000 soci