Idee

Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2020 è dedicato agli sfollati interni, una categoria di persone che, a dispetto del loro numero (si stimano essere oggi circa 50 milioni), sono spesso invisibili. Persone che pur condividendo con i richiedenti asilo e i rifugiati il dramma di essere stati costretti a fuggire, i pericoli e la precarietà, non godono neanche di uno status giuridico riconosciuto: la loro protezione è affidata a quello stesso stato di appartenenza che a volte è la causa stessa dei loro mali

Il titolo di questa 106ª Giornata mondiale del migrante e rifugiato, che si celebra domenica 27 settembre, è “Come Gesù Cristo costretti a fuggire: accogliere, proteggere, promuovere, integrare gli sfollati interni”. Ancora una volta Papa Francesco porta l’attenzione del mondo intero su coloro che sono costretti a fuggire, seppur all’interno della stessa regione, nazione, o in paesi vicini. Sono le stesse cause: fame, guerra, siccità, ecc. che spingono mamme, papà, bambini e giovani ad abbandonare la propria casa, il loro territorio, sradicarsi dalla loro provenienza, egualmente in pericolo di rifiuto o emarginazione, nella ricerca di una via di sopravvivenza

I sostenitori dell’aborto farmacologico tendono a silenziare ulteriormente l’evidenza scientifica della relazione mamma – figlio che si crea fin dai primi istanti. Lo sostiene Giuseppe Noia, docente di Medicina dell’età prenatale all’Università Cattolica. Commentando al Sir le nuove Linee di indirizzo sull’interruzione volontaria di gravidanza con la Ru486, emanate dal ministero della Sanità lo scorso 12 agosto, l'esperto mette in guardia dall’utilizzo della pillola abortiva: “Non è sicura, né indolore, né semplice da usare”

La crisi potrebbe far "esplodere" l'esercito degli abusivi e dei lavoratori in nero. In Italia sono oltre 3,3 milioni. Secondo l'Istat entro fine anno circa 3,6 milioni di addetti rischiano di perdere il posto

Caritas e Focsiv rilanciano la campagna "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", che vanta 64 interventi in tutto il mondo, in occasione della 106esima Giornata del migrante e del rifugiato, che si celebra il 27 settembre. Nel mondo raddoppiati gli sfollati, che superano i 40 milioni

Con la caduta dello Stato Pontificio si verificano convivenze positive tra laici e cattolici che concorrono a formare la società civile di Roma. Negli anni la Chiesa ha influenzato la dimensione culturale della città fino a farne una realtà internazionale. Se ne è parlato nel convegno concluso ieri in Campidoglio, dal titolo “Roma Capitale: la città laica, la città religiosa (1870-1915)”, promosso dalla Fondazione Camillo Caetani, in collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, il Centro Studi “Roma 800”, l’Istituto Luigi Sturzo, la Società Romana di Storia Patria, con il patrocinio dell’Università di “Tor Vergata”. Il Convegno ha esaminato, tra l’altro, l’evoluzione dell’atteggiamento dei cattolici all’indomani della breccia di Porta Pia: “un fenomeno”, spiega al Sir la professoressa Marina Formica, docente di Storia Moderna presso l’Università di “Tor Vergata”, “che ha interessato molte altre città, ma che ha caratterizzato in modo particolare Roma”

Al termine del suo mandato come presidente del Comitato economico e sociale Ue (istituzione comunitaria che dà voce a lavoratori, imprese, terzo settore e cooperazione), Luca Jahier indica alcuni temi-chiave per il futuro percorso di integrazione nel quadro della crisi generata dal Covid-19. "NextGenerationEu è la nostra vera occasione per far sì che i cambiamenti siano definiti da progettualità e non da una calamità o dal volere di altri Paesi; la nostra occasione per rispolverare una vera economia dal volto umano e solidale. La società civile può assumere un ruolo guida in questo senso"

Come muterà il volto delle città dopo l’emergenza sanitaria? A Bologna la tavola rotonda “Ecologia e metropoli: alle porte del cambiamento”, organizzata all’interno del festival Prossimità dalle Brigate solidarie. Beneiamo: “Bisogna chiedersi come creare nuove forme di solidarietà che non abbiano al centro il paradigma economico, ma il paradigma della cura”

In questi mesi di blocco, l’uso abbondante della Cassa integrazione e l’utilizzo limitato dei licenziamenti, hanno frenato le dinamiche naturali del mercato del lavoro. Sono calati a fine giugno soprattutto i lavoratori a termine e gli indipendenti, tiene l’occupazione a tempo indeterminato, resta impressionante il numero degli inattivi e fra questi i giovani. Nel nuovo anno - in assenza di un'accelerazione forte dell'economia - anche i lavoratori  meglio protetti rischieranno di più