Idee

La replica. Il moltiplicarsi delle morti per Coronavirus ha suscitato un forte dibattito. Ma dietro troppe prese di posizione allarmate c'è una sostanziale ignoranza della loro storia e della loro reale fisionomia. Tante strutture sono nate oltre un secolo fa dall'amore delle comunità per i loro anziani, e non certo per obiettivi di guadagno

Tra gli aspetti più significativi dell’emergenza Coronavirus in termini etici c’è quello politico. Al netto della situazione senza precedenti, abbiamo assistito a prese di posizione assurde e al limite del grottesco (è il caso dell’invito del presidente Trump a iniettarsi disinfettanti) fino a strategie controverse con mutamenti repentini (come nel Regno Unito del sopravvissuto Boris Johnson).

Una sovraesposizione continua a input e spot che inneggiano al positivo a tutti i costi, facendoci perdere il contatto con la realtà: è il concetto elaborato dalla psicologa veronese Giuliana Guadagnini. “No all’ottimismo a ogni costo, no alla paura irrazionale: serve equilibrio e buon senso”

Alla vigilia del flash-mob nazionale #graziefamiglie, in programma domani, alle 18, Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, spiega al Sir il senso e la motivazione di questa iniziativa, ricordando che quello che hanno fatto le famiglie, chiuse in casa, “è inimmaginabile e non quantificabile sotto ogni aspetto”, e che, se il Paese ha retto, “ha retto grazie anche alle famiglie italiane: al pari di medici e infermieri, seppur in condizioni e luoghi diversi, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dal governo, hanno contribuito a fermare la diffusione del virus e il contagio”

Cosa dicono le Raccomandazioni di anestesisti e rianimatori? Se si determina uno squilibrio tra risorse disponibili (posti letto) in terapia intensiva occorre privilegiare “la maggior speranza di vita”. La discriminazione è tra curare e guarire. Si sono impossessati di un diritto che non è loro, la vita è preziosa fino all’ultimo istante

Come san Pio V, papa Francesco convoca la cristianità, chiama tutti i figli ad invocare la Madre. La lettera ai fedeli di Francesco per il mese di maggio riguarda un po' tutti e ci richiama tutti alla preghiera. Se la tradizione vede in questo mese il riunirsi della famiglia, per gruppi di quartiere, per innalzare altarini dedicati alla Madonna e recitare il rosario, il Papa ci rimanda anche quella dimensione di Chiesa domestica che, nostro malgrado, abbiamo dovuto riscoprire a causa della pandemia.

In un momento così complesso e difficile, in cui servirebbe rispetto e colaborazione tra le Istituzioni, non passa inosservato l'atteggiamento di molte Regioni che, da settimane, continuano ad anticipare o addirittura a contrapporre le proprie ordinanze alle decisioni di carattere nazionale. Con una sistematicità che non può non far pensare a un disegno politico, continua il fai-da-te, con esiti a volte grotteschi perché, al di fuori del rispetto dei ruoli e della “leale collaborazione”, il sistema impazzisce verso l'alto e verso il basso

L’emergenza del coronavirus costituisce ancora per tutti una incognita nel campo della salute, un dramma in campo economico per le difficilissime prospettive che si aprono e un sfida sempre aperta nel rapporto con la salvaguardia del creato. La pandemia ha rafforzato la consapevolezza della nostra fragilità e ha prodotto un drammatico shock che ci ha scoperti nuovamente vulnerabili e fortemente interdipendenti ciascuno dall’altro, in un pianeta che è sempre di più comunità globale. L’orizzonte che indica la direzione di marcia per realizzare il passaggio della transizione sostenibile è quello dell’ecologia integrale della Laudato si’, che riprende e attualizza il messaggio della Dottrina sociale della Chiesa per far fronte alle nuove sfide

La festa di san Giuseppe lavoratore è sospesa nel cuore della pandemia. Ci sono importanti interrogatici a cui ancora non è possibile sospendere sulle conseguenze occupazionali, ma il lavoro non è solo questione di guadagno, è in gioco la vocazione di ciascuno. Quel «nessuno si salva da solo» pronunciato da papa Francesco nel deserto di piazza San Pietro il 27 marzo, vale anche per il mondo produttivo, i decisori politici e i corpi intermedi.

Le proposte di assistenti sociali e Alleanza contro la Povertà in una lettera al premier Conte. Chiedono un "piano di azione perché chi già era indietro non si allontani sempre di più da una vita dignitosa". Attenzione al terzo settore e "unificazione sociale dell’Italia" realizzando i livelli essenziali 

La pandemia sta mettendo in ginocchio associazioni, cooperative ed enti che proponevano un turismo lento, nei piccoli borghi. “Un mondo di idee giovani e innovative, ma senza grandi capitali”, spiega Anna Donati, portavoce di oltre 40 associazioni. Ora che ogni evento di massa è da dimenticare, loro potrebbero essere la risposta

Il 30 marzo l'Agenzia delle dogane e dei monopoli vieta ogni gioco perché ha ricevuto segnalazioni di assembramenti nelle tabaccherie. Ma il 23 aprile li consente nuovamente, senza spiegare perché non ci siano più pericoli di contagio. La reazione delle associazioni e dei Comuni

Sondaggio dell'associazione Isnet, la presidente Bongiovanni: “Dati importanti per le imprese sociali".  Il 42%  si interpella sul modello di sviluppo economico e spera in una valorizzazione dei principi di sostenibilità economica e sociale: qualità della vita nelle città, educazione di qualità, lotta alla povertà