Idee

Dio ci darà la forza di pregare per noi e per tutti gli altri, se accetteremo che questa è la missione che ci deriva dall’essere sin dal Battesimo membra del Corpo dell’unico Mediatore tra Dio e gli uomini, Gesù Cristo, che è la prova vivente e vittoriosa della misericordia di Dio su qualunque presunta giustizia retributiva

In questi tempi difficili e complessi, tutto il Paese sta dando una dimostrazione di sé che smentisce clamorosamente i luoghi comuni che ci siamo e che ci hanno costruiti addosso. I cittadini hanno colto che è l'ora dell'azione e della responsabilità, non così le forze politiche, almeno non nella misura necessaria. Che senso ha, adesso, lanciare l'ipotesi di un governo di "unità nazionale"?

Ci sarebbero tanti esempi da fare, una costellazione di gesti piccoli e grandi d’amore, perché l’amore, quando è vero, è creativo, e si trova sempre una strada: alcuni ostacoli li attraversa, altri li bypassa, altri ancora li trasforma in risorse per amare di più

La richiesta del Papa di ricorrere a una grande preghiera universale di intercessione, a qualcuno potrebbe sembrare un ritirarsi nello spirituale di fronte alla minaccia incombente, mentre altri sono in prima linea. In realtà, la preghiera di intercessione è tutto meno che una ritirata nell’intimità di un rapporto solo interiore con Dio

Sarebbe bello se in queste famiglie, una volta assaggiato il sapore buono di questi momenti, che porta la condivisione a un livello nobile e mai banale, la preghiera rimanesse anche a pandemia finita, e la preghiera di richiesta lasciasse il posto a quella di ringraziamento

“Spesso il mondo adulto esclude i più piccoli dall’evento-morte, e così la loro immaginazione costruisce uno scenario più inquietante della realtà stessa”. La psicologa Giuliana Guadagnini, che lavora con bambini e ragazzi della fascia 3-19 anni, spiega che è meglio raccontare cosa sta succedendo, senza eufemismi, e aiutare poi a conservare il ricordo della persona cara

Questa pandemia che ci ha fermati e rinchiusi ci sta dando lezioni severe e importanti sul valore che dobbiamo riscoprire nella frequentazione dei nostri cari, troppo spesso incrociati di sfuggita nella vita ordinaria

«Saletti voleva pregare, ma non credeva in dio». In un dialogo con l’amico Michele sbottò: “Che noialtri, lo sa perché ci fregano? Ci fregano perché non abbiamo il rito. Noialtri siamo senza il rito. Si rende conto? (…) Il rito giusto, il rito ateo, una volta o l’altra vuole imparato (…) Gli antichi, glielo ha mica imparato nessuno, il loro rito. Ed erano molto ma molto più ignoranti di noi. Ve lo dico: qui, se impariamo noi il rito, il mondo non è mica più lo stesso di prima. Noialtri ci vorrebbe qualcosa per dimostrare la nostra sensibilità. Altrimenti credono di averla solo loro, la sensibilità. I preti. E ci trattano da gente arida. Ma è colpa nostra. Avessimo il nostro rito, sarebbe più bello del loro» (M. SERRA, Cerimonie, pp.9-13).

Quel che finora è sembrato mancare è uno spirito autenticamente unitario in tutte le posizioni che si assumono.