Idee

Quel che finora è sembrato mancare è uno spirito autenticamente unitario in tutte le posizioni che si assumono.

Tante domande, e molte altre ce ne sarebbero, che nascono dall’esperienza prevedibile e al contempo inaspettata delle famiglie in difficoltà per il loro trovarsi perennemente riunite in quarantena. Domande che devono scomodarci, e indurci a risposte intelligenti che facciano dell’attuale crisi ben più di una malattia stagionale, ma un vero e proprio passaggio epocale a tempi più lucidi e rispondenti a una vita più umana

Chiediti non di chi è la colpa, ma cosa puoi fare di tutto quello che stai vivendo, e come puoi usarlo per raggiungere al meglio la tua vera fisionomia di figlio di Dio

«Siamo tutti un po’ spaesati in questo momento. Speriamo che duri poco, ma ho l’impressione che non sarà poi così poco. La cosa è assolutamente inedita per tutti noi ma non ci fermiamo. Moltissime persone ci hanno dato disponibilità per fare volontariato in questi giorni, oltre alle varie organizzazioni che già lo fanno». L'intervento di Emanuele Alecci, presidente del csv di Padova.

Stanno cambiando le nostre vite in questi giorni, anche tra le mura domestiche. Come stiamo vivendo questo tempo dettato dalle restrizioni per evitare l'allargarsi del contagio? Per chi vive in famiglia la quarantena che ci è imposta è proprio un'occasione favorevole

Il tempo presente offre certamente al cristiano la possibilità di ritrovare del tempo per pregare, per riflettere, per approfondire i contenuti della fede e per riqualificare le relazioni famigliari, tuttavia questa prova ci offre anche la straordinaria possibilità di rivedere la realtà della nostra vita personale alla luce del mistero della fragilità di cui siamo plasmati. L’uomo è mistero fragile.

Sono tanto fiero di come stiamo reagendo noi preti, anche quando veniamo bersagliati da accuse di viltà, mentre siamo sempre in campo, chi attaccato per ore al telefono, chi esaurendosi in una serie ininterrotta di streaming per non fare sentire abbandonata la gente privata della liturgia; sono fiero dei cappellani ospedalieri e carcerari che mischiano il loro respiro a quello già infetto dei malati e dei morenti; sono fiero dei parroci che non abbandonano la nave, per quanto scalcagnata, della loro parrocchia, e ridotti a poco più che eremiti comunque ci restano, e pregano per i parrocchiani che in chiesa per ora non ci possono entrare

Non hanno conto corrente in Italia circa 15 milioni considerando nativi e nuovi cittadini (1,7 miliardi di non bancarizzati nel mondo), probabilmente vivono con un utilizzo di contante alla mano. Non sanno come beneficiare dei decreti d’emergenza. Difficile immaginare che in queste ore si sentano coinvolti dalla superliquidità messa in circolo dalle banche centrali tramite gli istituti di credito. Il superbazooka della Bce (Banca centrale europea) per 750 miliardi o l’Helicopter money Usa della Fed (Federal Reserve) sono termini incomprensibili e lontani. L’oggi è sopravvivere

Eravamo un unico corpo con i nostri pastori, con i sacerdoti e i cristiani sparsi in Italia e nel mondo intero. Eravamo insieme a chi ogni giorno si spende e dona la propria vita per salvare altre vite. Eravamo con chi è nella sofferenza, perché malato o perché parente di un malato. Eravamo al fianco di chi ha perduto il proprio caro senza aver avuto la possibilità di salutarlo. Eravamo insieme a tutti gli uomini di buona volontà nel chiedere a Dio tramite Maria di fermare l’avanzata di questo virus