Idee

Chi ha paura dei poveri e degli ultimi? Una rapida carrellata alle prese di posizione della politica di casa nostra, fa pensare a quanto sia rischioso appartenere a una di queste categorie oggi, in Italia (ma non solo). La rassegna non può non partire dal caso della “cauzione” da 5 mila euro che i migranti in arrivo in Italia dovrebbero pagare per non finire in un centro controllato e sorvegliato. 

Il docente di Diritto romano e comparato del prestigioso ateneo britannico descrive la realtà del suo Paese dopo il divorzio dall'Unione europea. Lo fa a partire dalle condizioni di vita e di lavoro dei professori universitari. Il partito conservatore, al potere, non è in grado di ammettere l'errore del referendum sulla Brexit, "né il partito laburista è disposto a riaprire questo vaso di Pandora che divide il Paese a metà"

Quello che la sofferenza degli innocenti snuda, è la durezza di cuore dei presunti adulti, e l’insanabile debolezza che nasconde. Le lacrime di un bambino, la sua silenziosa malinconia che non parla per non turbare il genitore bisognoso di conferme, il cuoricino che si chiude per non sentire e non far sentire il dolore… tutto questo raggiunge quella parte dei nostri cuori induriti di adulti che non è ancora soffocata dalla maschera delle nostre menzogne, e lo fa risuonare di un’analoga sofferenza - ma la sofferenza, a chi non si fida dell’amore, fa paura, e si arriva a volere zittire prepotentemente chi ce la ricorda, chi, volente o nolente, la risveglia in noi

Ieri si è discusso in Consiglio dei Ministri di un ennesimo provvedimento che stavolta riguarderà i sedicenni che giungono sul nostro territorio. Sono previste importanti deroghe alla normativa vigente che aprono scenari preoccupanti nella misura in cui incidono profondamente sulla condizione dei migranti. Si rischia di prendere una china molto pericolosa. Per questo ci attendiamo un confronto aperto, anche e soprattutto con la società civile per individuare soluzioni condivise e rispettose dei diritti umani

Cinquantanove organizzazioni del nostro Paese, unite nel “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, rivolgono alle istituzioni una proposta per attuare la riforma recentemente approvata

Accordi bilaterali deboli con i Paesi di provenienza, almeno 18 mesi per stabilire lo status di rifugiato. L’avvocato Marco Ferrero: «Gli hotspot siano collegati con Centri di formazione professionale».