Fidarsi dell’amore per noi è difficile, perché abbiamo familiarizzato troppo con la morte e la tristezza, e l’amore ci sembra implausibile ed estraneo, oppure pensiamo di ridurlo, come la Samaritana, a quello che la nostra meschinità intende per amore, e che in realtà è una variante della paura. Eppure questa è la vera sfida quotidiana, la vera lotta che siamo chiamati ad affrontare ogni volta che ci si palesa il vuoto: fidarci o fuggire, accogliere o arraffare, attendere o affrettarsi. Nello scenario della Settimana Santa vedremo entrambe queste possibilità all’opera: starà a noi decidere quale parla davvero al nostro cuore, e ci prospetta cose migliori
Idee
Di solito si parla di aspetti negativi, ma ci sono realtà buone tra i ragazzi e, se si va a conoscere le storie dei singoli, sono sempre il frutto di un’educazione improntata al rispetto e alla responsabilità: dietro c’è la famiglia, una buona scuola, la parrocchia, un’associazione di volontariato, un sodalizio politico
Il fisco è un guazzabuglio, con tante imposte, tante aliquote, tante esenzioni e regimi tributari speciali; tanta evasione ed elusione fiscale.
I “tessitori” di relazioni sono stati sostituiti da comunicatori di parole sradicate dal terreno dello studio, dell’ascolto, della riflessione e del discernimento.
Il Pnrr non è di questo o di quell’altro leader, di questo o di quell’altro governo.
"Dichiarare la maternità surrogata un 'reato universale' è una legge che noi femministe radicali abbiamo sempre voluto". Parola di Monica Ricci Sargentini, che per il Sir commenta da un punto di vista laico la pratica dell'utero in affitto. "Queste donne - spiega - sono vite in prestito. Danno via tutti i loro diritti, anche il loro corpo è al servizio di chi le paga"
Ora che la visita di Xi Jinping a Mosca si è conclusa risulterà forse palese che essa non ha mai avuto l’Ucraina al vertice dell’agenda. Scegliendo la capitale russa come prima tappa degli incontri esteri all’indomani del terzo mandato a capo della Repubblica popolare, il segretario del Pcc ha rimarcato più volte il termine “nuova era”: per presentare la Cina come promotrice e utile moderatrice di un ordine multipolare non turbolento
“La cultura napoletana è tutta orientata e intessuta di comunità, di relazioni calde, intime, ma a mio avviso il problema risiede nell’incapacità di trasportare su un piano istituzionale e sistemico questa innata propensione al senso di comunità”, dice l’arcivescovo al Sir
Si è conclusa questa mattina “la missione diplomatica” del presidente cinese nella capitale russa, dove ha presentato al presidente Putin un inedito “piano di pace” in 12 punti per un accordo sul conflitto ucraino. Lo studioso: “C’è chiaramente lo sforzo da entrambe le parti di trovare una soluzione al conflitto ucraino”. Ma “un accordo a due che non coinvolga anche l’Ucraina, che non parli con l’Europa e non metta dentro anche l’America, rischia di avere le gambe corte”.
Prima o poi ognuno è chiamato ad attraversare il deserto, per decidere che cosa fare della propria vita. Che cosa comporta il cammino? Esso, che non è solo un luogo geografico, è il tempo vissuto in un spazio esistenziale dove ognuno è chiamato a misurarsi con ciò che è veramente importante nella propria vita. Liberi di tutto, si può giungere alla scelta di spogliazione di ciò che non è necessario, perché emerga quello che è veramente vitale per l’esistenza. In questo percorso altalenante, la Chiesa ci offre il tempo quaresimale, per riscoprirci creature nelle mani del Signore
30 anni fa, il 25 marzo 1993, in Italia è stata introdotta la norma per l’elezione diretta dei primi cittadini da parte degli elettori, rafforzando fiducia e governabilità dei Comuni
In questo inizio di primavera (ma davvero c’è stato l’inverno quest’anno?) ci sono due parole che fanno da filo rosso: scelte coraggiose. A voi cari lettori di questo giornale sarà forse tornato alla mente il messaggio con cui il card. Zuppi ha aperto lunedì scorso il consiglio permanente della Cei.
Il 27 marzo 1987 nella missione comboniana di Lira nel Nordest dell’Uganda, moriva padre Giuseppe Ambrosoli. Aveva 64 anni e ne aveva vissuti 31 in Uganda, a Kalongo, come missionario, sacerdote e medico. Era chiamato il medico della carità. Domenica 20 novembre 2022 a Kalongo è stato proclamato beato.
La questione non è saper o voler vedere il bicchiere mezzo pieno. Oggi non abbiamo neppure più l’acqua nel bicchiere.
Gentile direttore, le scrivo quasi d’impulso, dopo il contenuto dell’articolo “La Chiesa con le braccia aperte” (La Difesa di domenica 19 marzo, pagina 15). Saranno passati almeno 17 anni da quando ho accompagnato il mio allora “fidanzato” a confessarsi alla basilica del Santo