A 50 anni dall’allunaggio: cosa ci ha lasciato quel “primo passo per l’uomo”

Non lo sappiamo, ma i cibi liofilizzati, i pacemaker cardiaci, la miniaturizzazione dei circuiti e componenti elettronici che ha portato alla successiva nascita di computer e software, certi apparati medici per la dialisi renale o per il monitoraggio, le celle solari ma anche tessuti, creme cosmetiche, calzature speciali, prodotti ottici... Ecco cosa ha contribuito soprattutto a quel grande passo per l’umanità che sono i viaggi spaziali

A 50 anni dall’allunaggio: cosa ci ha lasciato quel “primo passo per l’uomo”

Dove eravate (se ci eravate) la sera del 20 luglio 1969, alle ore 22 e 17 minuti? Facile a dirsi: quasi sicuramente davanti alla televisione che commentava il primo passo sulla Luna di un uomo, l’americano Neil Amstrong. Fu un momento epocale. Noi nello Spazio a 400mila chilometri di distanza dal pianeta Terra! Emozione indicibile, fantasie scatenate, come colonizzeremo il nostro satellite, e da lì chissà dove andremo…
A mezzo secolo di distanza, qualche somma si può tirarla. Le fantasie dell’epoca furono fertilizzante per cultura, letteratura, design, arte, musica; ma l’uomo è rimasto ben saldo sul suo pianeta, perché la permanenza sul suolo lunare non è impresa (anche economica) da poco, è diventata meno interessante di quanto apparisse allora e in più i nostri satelliti si sono spinti più in là, mentre sofisticati telescopi indagano con maggiore profondità l’Universo.

Adesso è tempo di buchi neri, di fisica e astronomia, di scienza che dialoga con la filosofia; la colonizzazione di ciò che c’è al di là della nostra atmosfera ci interessa un po’ meno di allora. Doveva essere il possibile rifugio di un’umanità post atomica, si sta rivelando una meta prossima futura per un turismo milionario…

Amstrong ebbe lo spirito di dire la frase giusta: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”, che ora si può applicare in molte altre frontiere e scoperte, non necessariamente spaziali. Quei balzi sulle rocce lunari erano la fine di una corsa tra le due superpotenze dell’epoca (Usa e Urss); tagliato il prestigioso traguardo, la corsa perse man mano d’importanza e forza. Divenne più importante la permanenza nello spazio per tempi lunghi, per considerare le reazioni umane, per testare materiali e oggetti in quelle particolari condizioni.

Non lo sappiamo, ma i cibi liofilizzati, i pacemaker cardiaci, la miniaturizzazione dei circuiti e componenti elettronici che ha portato alla successiva nascita di computer e software, certi apparati medici per la dialisi renale o per il monitoraggio, le celle solari ma anche tessuti, creme cosmetiche, calzature speciali, prodotti ottici… Ecco cosa ha contribuito soprattutto a quel grande passo per l’umanità che sono i viaggi spaziali.

Per il resto, le maree continuano a movimentare i nostri oceani, noi le guardiamo a volte con la luna storta perché la nostra vita ha di quei chiari di luna che ci rendono un po’ lunatici. Oppure guardiamo la Luna con intensità e romanticismo, pensando al giorno in cui il nostro amore si coronerà con una bella luna di miele. Da farsi a 400mila chilometri di distanza dall’oggetto dell’amore di Pierrot.

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Fonte: Sir