Carcere, Antigone: "Governo e politica non ignorino il dramma dei suicidi"

I suicidi in carcere in questo 2022 hanno raggiunto numeri che non hanno eguali negli ultimi anni: "Riforme urgenti non possono essere rimandate". L'appello ad agire anche con piccoli atti: "Sia allargata la possibilità di fare telefonate"

Carcere, Antigone: "Governo e politica non ignorino il dramma dei suicidi"

"Quattro suicidi negli ultimi 4 giorni. 44 dall'inizio dell'anno. Le persone così diventano numeri. Un dramma continuo, quello che riguarda le carceri italiane, che non trova eguali negli ultimi anni. Un numero elevatissimo di suicidi superiore a quello riscontrato nel periodo di maggiore sovraffollamento, quando l'Italia fu condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per le condizioni inumane e degradanti delle sue galere".
A parlare è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, che da tempo sottolinea la gravità della specifica situazione relativa ai suicidi in carcere nell'anno 2022. "Ogni suicidio, va ricordato, è un atto a sé, legato alla disperazione di una persona - sottolinea Gonnella - e tuttavia, quando i suicidi sono così tanti (nel 2022 uno ogni meno di 5 giorni) e in carcere ci si uccide 16 volte in più che nel mondo libero, l'intero sistema penitenziario e quello politico non possono non interrogarsi sulle cause di questo diffuso malessere".
"Ad uccidersi - dice il presidente di Antigone - sono persone spesso giovani, la maggior parte di chi si è tolto la vita quest'anno aveva tra i 20 e i 30 anni. I problemi che possiamo riscontrare, anche guardando alle carceri dove sono avvenuti questi suicidi, sono sempre gli stessi: cronico sovraffollamento, elevata percentuale di detenuti stranieri, di tossicodipendenti e di detenuti affetti da patologie psichiatriche, ed una carenza di personale specializzato per farsi carico di queste criticità".

"Di fronte a ogni suicidio - continua - non vogliamo che si vada alla ricerca di capri espiatori. Ma chiediamo atti urgenti. Sappiamo che il Governo può solo fare atti di ordinaria amministrazione. Ma allargare con atto amministrativo il diritto a telefonate si può fare. Una telefonata, in un momento di disperazione, può salvare una vita. Ci rivolgiamo al Ministro perché solleciti una disposizione regolamentare di questo tipo e alle forze politiche non di maggioranza perché non si oppongano".
"La caduta anticipata del governo - sottolinea inoltre Gonnella - ha fermato anche altre importanti riforme messe in cantiere grazie al lavoro della Commissione per l'innovazione del sistema penitenziario, guidata dal Prof. Marco Ruotolo. Sono riforme urgenti che non possono più essere rimandate. Il dramma costante dei suicidi, che quest'anno ha raggiunto questi numeri ancor più drammatici ce lo dice con grande forza e evidenza. Quella delle carceri - conclude il presidente di Antigone - è una situazione che non si può più ignorare. La si metta al centro della campagna elettorale con uno spirito costruttivo, in linea con il dettato costituzionale".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)