Catalfo, l’Alleanza contro la povertà: “Ora si riapra un dialogo costruttivo”

Il commento del cartello di organizzazioni impegnate contro la povertà sulla nomina di Nunzia Catalfo al ministero del Lavoro. Rossini, portavoce dell’Alleanza e presidente Acli: “Ci sono le condizioni per riprendere il confronto”. Gori: sul Rdc l’obiettivo è “migliorare senza stravolgere”

Catalfo, l’Alleanza contro la povertà: “Ora si riapra un dialogo costruttivo”

ROMA - Riprendere un dialogo critico ma costruttivo. È questo l’auspicio dell’Alleanza contro la povertà, il cartello di associazioni e sindacati impegnati contro la povertà, dopo la nomina di Nunzia Catalfo (M5S) al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Una nomina accolta positivamente dall’Alleanza visto il lungo confronto avuto proprio con il nuovo ministro in merito alla lotta alla povertà, sia durante il governo di centro sinistra che con quello del primo mandato del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “I primi incontri con lei risalgono al 2013 - racconta Cristiano Gori, coordinatore scientifico dell'Alleanza contro la Povertà in Italia e docente di politica sociale all'università di Trento -. È una persona con la quale non siamo stati sempre d’accordo, ma che ogni volta ha mostrato disponibilità all’ascolto”. Un buon punto di partenza, visto il complicato rapporto tra l’Alleanza e il precedente ministro del Lavoro. “Con Di Maio non ci siamo mai incontrati nonostante le nostre richieste - spiega Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà e presidente nazionale delle Acli -. Questo incontro non è mai avvenuto e credo che adesso ci siano tutte le condizioni per riprendere il confronto”. Ed è questa, probabilmente, la prima buona notizia per il mondo delle associazioni impegnate nella lotta alla povertà che arriva oggi dal nuovo esecutivo.  Dall’Alleanza, intanto, c’è già una mano tesa al nuovo ministro. Nessuna ipotesi di “riforma della riforma” da avanzare al nuovo inquilino del ministero di via Veneto, quindi nessuna richiesta di stravolgimento dell’attuale Reddito di cittadinanza, ma la speranza è che ci sia modo di riflettere sui dati e sui risultati ottenuti ad oggi. “L’auspicio è quello di un confronto sul merito - chiarisce Gori -. È evidente che con lo stesso spirito con il quale l’Alleanza aveva chiesto di non smantellare il Rei dopo un anno e mezzo, sarebbe sbagliato ora ipotizzare di proporre uno smantellamento del Reddito di cittadinanza. Il nostro argomento è sempre stato quello di non fare la riforma della riforma, ma speriamo che a partire da un confronto sui dati e su quello che sta accadendo sui territori si ragioni sugli aggiustamenti necessari alla misura”. Per Gori, quindi, nei prossimi mesi ci si aspetta “un confronto meno faticoso e basato sul merito” con l’obiettivo di “migliorare senza stravolgere” la misura attuale contro la povertà in Italia.  Che ci sia bisogno di un confronto sul Reddito di cittadinanza ne è convinto anche Roberto Rossini. “Credo che abbia bisogno di un tagliando - spiega -, perché è evidente che è partito con una certa fretta che non ha consentito neppure di valorizzare tutti gli aspetti positivi e tutte le informazioni e le esperienze che avevamo maturato nel periodo precedente sia attraverso il Sia che attraverso il Rei. Mi riferisco in particolare alla parte che riguarda la povertà e i progetti sociali. Sulla parte riferita alle politiche attive del lavoro, probabilmente, bisognerà fare un altro ragionamento e vedere se si tengono ancora insieme oppure no”.  Le condizioni per riallacciare un canale di comunicazione tra Alleanza e ministro ci sono, assicura Rossini. “Nunzia Catalfo ha conosciuto bene l’Alleanza nel momento in cui abbiamo lavorato per il Rei - aggiunge Rossini -. Ha sempre letto i nostri documenti e li commentava ed è stata una protagonista del Reddito di cittadinanza. Credo, quindi, che abbia tutti gli strumenti per fare una valutazione critica degli strumenti che ci sono in campo. Conosce bene anche il mondo della formazione professionale, quindi credo che sicuramente si aprirà un dialogo fecondo. Capisco che non tutto dipenderà da lei, però credo che ci siano le condizioni per riprendere il dialogo, un buon dialogo”.  Anche il mondo delle Acli, infine, guarda con interesse al nuovo ministro, continua Roberto Rossini. “Ha competenza e conoscenza - aggiunge il presidente delle Acli -, quindi riteniamo che si possa aprire un dialogo importante. Noi crediamo molto al dialogo con le istituzioni: siamo una realtà che ha sempre fatto del dialogo con le istituzioni una delle linee politiche fondamentali.  Catalfo porterà il dialogo con le parti sociali e il terzo settore”. Sul tavolo del nuovo ministro, intanto, c’è già tutta la vicenda del completamento della riforma del terzo settore, aggiunge Rossini. “Ci sarebbe anche un altro tema importante che è quello della previdenza - conclude il presidente delle Acli -, perché è chiaro che subito dopo quota 100, forse vale la pena fare una riflessione in merito anche su questo e credo che Nunzia Catalfo sia la persona giusta per aprire un bel dialogo critico e costruttivo. Ci sono tutte le premesse”.(ga)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)