Contagio di gentilezza. Chi decide di cooperare e non di gareggiare ha più opportunità di sopravvivenza

Gentilezza. Chi decide di cooperare e non di gareggiare ha più opportunità di sopravvivenza.  La biologia lo spiega, il mondo del lavoro lo sfrutta. E di fronte alla pandemia servono nuovi modi per essere gentili. Interviene Daniela Mapelli,
prorettrice alla Didattica dell’Università di Padova

Contagio di gentilezza. Chi decide di cooperare e non di gareggiare ha più opportunità di sopravvivenza
Ci fa vivere più a lungo, perché fa bene alla salute, ci aiuta a lavorare meglio e – a ben pensarci – riesce a far diventare, per una volta, meno oscuro, portatore d’ansie, il termine contagio. Perché sì, la gentilezza è contagiosa. Ed è forte: «è la lingua che il sordo ascolta e il cieco vede», come ricordava efficacemente lo scrittore Mark Twain. Con una sorta di ripple effect si propaga come un’onda. Ad essere “contagiato” non è solo chi la pratica, ma anche chi la riceve e chi osserva il gesto gentile.La...