Discriminazioni, Grandi (Unhcr): “Solidarietà per tutti i rifugiati, indipendentemente dalla provenienza”

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, l’Alto Commissario lancia un messaggio con cui chiede che “mentre milioni di persone in tutto il mondo si sono giustamente commosse per la situazione estrema del popolo ucraino, le stesse difficoltà sono vissute dai rifugiati di tutto il mondo che meritano ugualmente la nostra compassione, la nostra empatia e il nostro sostegno”

Discriminazioni, Grandi (Unhcr): “Solidarietà per tutti i rifugiati, indipendentemente dalla provenienza”

“Un anno fa, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale, ho espresso un invito all'introspezione come strumento per riesaminare i pregiudizi, i privilegi e il modo in cui vediamo il mondo. Nell'ultimo anno, ho intensificato il mio impegno personale per costruire una forza lavoro più diversificata e inclusiva come uno dei tanti passi per assicurare che l'Unhcr, Agenzia ONU per i Rifugiati, diventi un'organizzazione antirazzista. Collettivamente, noi dell'Unhcr stiamo lavorando per smantellare tutti gli ostacoli posti di fronte alle opportunità, sia nella nostra forza lavoro che per i rifugiati, gli sfollati e gli apolidi. Riconosciamo che questo è ancora un lavoro in corso”. Così Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, che in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, che si celebra oggi, ricorda in un messaggio che “ogni giorno noi dell'Unhcr ci troviamo di fronte a nuove sfide - e nuove opportunità - per mettere in pratica i nostri impegni: nelle nostre case, al lavoro, nei nostri paesi e nel mondo in generale. Dobbiamo continuare a sopportare il disagio di riconoscere che mentre la nostra organizzazione esiste per salvaguardare i diritti umani delle persone costrette a fuggire, alcuni di noi hanno sperimentato l'esclusione e l'iniquità. Dobbiamo cercare di conciliare questa contraddizione interna mentre testimoniamo anche uno squilibrio parallelo nel mondo”.
Continua Grandi: “La guerra in Ucraina e la devastante crisi umanitaria che ne consegue presenta anche sfide e opportunità per un impegno e una diligenza continui nella lotta contro il razzismo e la discriminazione. Nelle ultime quattro settimane, il mondo ha assistito incredulo. Innumerevoli vite sono state perse mentre milioni di altre sono state completamente sconvolte. Più di tre milioni di persone sono state costrette a fuggire dal loro paese diventando rifugiati e si stima che oltre sei milioni di persone siano sfollate all'interno dell’Ucraina. In reazione alla disperazione – afferma Grandi -, abbiamo anche assistito a travolgenti atti di accoglienza e di compassione da parte dei paesi vicini, in particolare dei soccorritori locali, che hanno aperto i loro cuori e le loro case agli ucraini. Un'ondata globale di sostegno ci ha ricordato la nostra umanità condivisa e il potere della solidarietà. E mentre io e i miei colleghi dell'Unhcr vediamo ogni giorno come le comunità e le famiglie ospitanti in tutto il mondo esercitano questa solidarietà, dobbiamo garantire che la condivisione globale delle responsabilità sia rafforzata per tutti i rifugiati, indipendentemente dalla loro provenienza”.
Infatti, precisa l’Alto Commissario, “mentre milioni di persone in tutto il mondo si sono giustamente commosse per la situazione estrema del popolo ucraino, le stesse difficoltà - lo stesso dolore e la stessa tristezza; la stessa perdita e angoscia; lo stesso sollievo nel trovare sicurezza e la trepidazione per un futuro incerto - sono vissute dai rifugiati di tutto il mondo che meritano anche e ugualmente la nostra compassione, la nostra empatia e il nostro sostegno. E se sono sicuramente commosso dalla manifestazione di sostegno a cui abbiamo assistito da parte dei paesi e delle comunità ospitanti, devo anche dire che siamo stati anche testimoni della inaccettabile realtà affrontata da alcune persone di colore in fuga dall'Ucraina - e da altre guerre e conflitti in tutto il mondo – che non hanno ricevuto lo stesso trattamento dei rifugiati ucraini. Hanno riferito di episodi inquietanti di discriminazione, violenza e razzismo. Questi atti di discriminazione sono inaccettabili, e stiamo usando tutti i nostri canali e risorse per assicurarci che tutte le persone siano protette allo stesso modo”.
“Possiamo - e dobbiamo - elogiare la solidarietà, ma anche condannare risolutamente gli atti di discriminazione e di pregiudizio. Possiamo respingere le azioni che minacciano i nostri valori fondamentali o privano gli altri dei loro diritti umani fondamentali, mentre continuiamo a riconoscere e imparare dai nostri stessi pregiudizi. L’anti-razzismo significa identificare e opporsi attivamente al razzismo e alla discriminazione razziale – conclude Grandi -. Oggi, e ogni giorno, invito tutti noi ad alzare la voce contro le politiche, le pratiche e i comportamenti che escludono: possiamo tutti far progredire i nostri percorsi personali e collettivi verso l'antirazzismo. Non ci riusciremo ogni volta, ma manterremo l’impegno a fare meglio e a rimanere umili e aperti. Spero che vi unirete a noi, poiché è richiesto lo sforzo di tutti noi, insieme”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)