Ecumenismo in Marocco. Con i fratelli musulmani prendo il sapore di Dio. La lettera di padre Renato Zilio

Gabriele, spagnolo, anzi basco, anziano avvocato, è stato per più di vent’anni collaboratore di Madre Teresa di Calcutta. Passa qualche giorno al monastero trappista di Midelt, sull’altopiano dell’Atlas (Marocco).

Ecumenismo in Marocco. Con i fratelli musulmani prendo il sapore di Dio. La lettera di padre Renato Zilio
Lì è di casa e mi mostra il passaporto: quindici visti di entrata in Nepal, quasi altrettanti per l’India. Mi consegna il suo libro sulla grande santa dei poveri, vista da lui, da vicino. Qualche sua foto, con un grembiulone insieme con lei e dei lebbrosi, me la indica con orgoglio ed emozione, quasi fosse un trofeo. Mi parla della povertà. «La ricchezza, i soldi ci tradiscono – mi ripete più volte – Sì, l’esempio della povera gente, dei piccoli... va bene. Ma nella Chiesa, l’esempio dovrebbe venire sempre dai...