Elezioni regionali. Antonio Guadagnini. Lista “Partito dei Veneti”

Antonio Guadagnini. Nato a Bassano del Grappa 54 anni fa, è laureato in economia e in filosofia. Si batte da sempre per l’autogoverno del Veneto. Da vicesindaco di Crespano del grappa, ha elaborato una proposta di legge che prevedeva di assegnare ai comuni una compartecipazione al gettito Irpef pari al 20 per cento. Per sostenere tale proposta, che è stata sottoscritta da più di 400 amministrazioni comunali venete, si era costituito un movimento di sindaci, da lui coordinato.

Elezioni regionali. Antonio Guadagnini. Lista “Partito dei Veneti”
Qual è la principale novità/discontinuità che introdurrebbe nel Governo del Veneto rispetto alla gestione di questi ultimi dieci anni?

«Farei in modo che le prestazioni erogate dalle cliniche convenzionate col sistema sanitario regionale fossero pagate a prezzo di mercato e non su un “listino prezzi” prestabilito dalla Regione. Faccio l’esempio della risonanza magnetica: la Regione riconosce 180 euro per ogni risonanza fatta da una clinica convenzionata; ma ci sono cliniche private che la vendono a 50 euro. Credo che la Regione dovrebbe pagare i servizi forniti dai privati a prezzo di mercato per metterli in concorrenza tra loro, così da fornire ai cittadini il miglior rapporto possibile tra costo e prestazione».

Autonomia del Veneto: quale obiettivo è realistico perseguire?

«A mio avviso esiste autonomia solo attraverso il controllo delle proprie imposte, quindi, se dovessi vincere le elezioni regionali chiederei al governo di partire proprio da questo punto, e poi, eventualmente, definire le competenze da trasferire. Solo con entrate certe, la Regione sarebbe in grado di fornire servizi di qualità ai propri cittadini».

Grandi infrastrutture: ce n’è una, in particolare, che da presidente della Regione ritiene essenziale realizzare?

«Sicuramente la metropolitana di superficie. È inaccettabile che una regione come il Veneto non possa godere di una infrastruttura del genere. Essa è indispensabile sia per ragioni logistiche, sia per dare ai cittadini un servizio di trasporto di qualità. Ed essa è indispensabile anche per ridurre l’inquinamento ambientale. È ormai, improcrastinabile, l’incentivazione del trasporto su ferro al posto di quello su gomma».

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