Elezioni regionali. Simonetta Rubinato. Lista “Veneto Simonetta Rubinato per le autonomie”

Simonetta Rubinato. Nata a Treviso, avvocata, impegnata per molti anni nel volontariato parrocchiale, è stata sindaco del Comune di Roncade (TV), senatrice nel Gruppo per le Autonomie e quindi deputata del Pd sino al 2018. Nel dicembre del 2013, ha fatto approvare la norma che ha dato al Veneto e alle Regioni ordinarie la possibilità concreta di negoziare con il Governo nazionale l’Autonomia differenziata. Per sostenere il Sì al referendum del 22 ottobre 2017 ha scritto il libro La spallata.

Elezioni regionali. Simonetta Rubinato. Lista “Veneto Simonetta Rubinato per le autonomie”
Qual è la principale novità/discontinuità che introdurrebbe nel Governo del Veneto rispetto alla gestione di questi ultimi dieci anni?

«Il Veneto è una terra di talenti che hanno ancora voglia di intraprendere e di innovare, ma come un’orchestra ha bisogno di avere uno spartito comune e un direttore capace di dirigerla, cosa che è mancata in tutti questi anni. Il nuovo Governo deve essere capace di pianificare da qui a dieci anni lo sviluppo del Veneto sulla base dei punti di forza del nostro territorio, con un’agenda condivisa con gli attori economici e sociali, che lo impegni da subito in azioni concrete».

Autonomia del Veneto: quale obiettivo è realistico perseguire?

«Un primo step è quello di chiedere al ministro Boccia di portare subito in Cdm il disegno di legge che recepisca la pre-intesa siglata tra Zaia e il governo Gentiloni nel febbraio del 2018 (cinque materie e correlative risorse) per cominciare finalmente il percorso. Sono tre anni che propongo al presidente Zaia di chiedere subito allo Stato la competenza primaria nei servizi socio-educativi per l’infanzia da 0 a 6 anni per sgravare finalmente le nostre famiglie dal pagamento delle rette per le scuole dell’infanzia paritarie».

Grandi infrastrutture: ce n’è una, in particolare, che da presidente della Regione ritiene essenziale realizzare?

«Il Veneto necessita in realtà di un grande piano di investimenti per adeguare la propria rete stradale e ferroviaria, progettando anche uno sbocco a nord per connetterci all’Europa essendo l’unica regione a non averlo. Inoltre serve collegare finalmente i centri urbani con un sistema ferroviario metropolitano di superficie. Tenendo conto che non possiamo più permetterci sprechi di denaro pubblico e costi gravosi a carico degli utenti con progetti di finanza profittevoli solo per gli investitori privati».

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