Il futuro è il tempo dei bambini. Il futuro dei bambini e dei ragazzi dipende da ciascuno di noi. Non è soltanto una questione di insegnanti

Non possiamo sapere quanto graveranno le conseguenze di questo tempo sospeso a causa della pandemia sul futuro dei nostri bambini e ragazzi.

Il futuro è il tempo dei bambini. Il futuro dei bambini e dei ragazzi dipende da ciascuno di noi. Non è soltanto una questione di insegnanti

Non possiamo sapere quanto graveranno le conseguenze di questo tempo sospeso a causa della pandemia sul futuro dei nostri bambini e ragazzi. Purtroppo, in alcune zone tutte le scuole rimangono chiuse, nelle altre sono chiuse le scuole secondarie di secondo grado. Se questo non fosse sufficiente, neanche le attività sportive e ludiche in compagnia possono essere svolte. Sappiamo quanto siano importanti per la crescita piena e integrale della persona lo studio, il gioco e l’attività motoria.

Questo tempo che richiama a una ricerca dell’essenziale ci porterà sicuramente a rimodulare i nostri impegni, ma intanto sono i più piccoli a pagare del tempo prezioso. Quello che stanno perdendo in modo importante è la gioia dell’incontro con gli altri.
Un’indagine intitolata “Gli italiani e la povertà educativa minorile nell’era Covid”, condotta da Demopolis per la “Con i bambini Impresa sociale”, evidenzia che secondo circa il 75% degli italiani saranno proprio i più piccoli a pagare il prezzo degli effetti a lungo termine della pandemia.

Tra le preoccupazioni emerse si incontra lo scarso apprendimento scolastico, dichiarato dal 73% degli intervistati dato in crescita rispetto al 53% dello scorso anno, per il 69% è grave anche la dipendenza dagli smartphone e i tablet aumentata a causa della diffusione della didattica a distanza. Inoltre, quasi due cittadini su tre sostengono di essere preoccupati per il rischio di isolamento e di riduzione della vita sociale a causa del Covid. Dall’indagine emerge, inoltre, che sarebbe diffusa la percezione di un aumento delle disuguaglianze tra i minori e questo sarebbe da attribuire all’aumento della povertà tra le famiglie e al divario tecnologico che avrebbe colpito soprattutto i bambini e i ragazzi già vulnerabili.

Sarà importante recuperare quanto si sta perdendo. Un dato dell’indagine rivela un atteggiamento cambiato tra i cittadini. C’è maggiore consapevolezza rispetto al passato che l’impegno educativo sia una responsabilità collettiva, infatti oggi per il 67% degli italiani l’educazione è una responsabilità di tutta la comunità, contro il 49% rilevato lo scorso anno.
Il futuro dei bambini e dei ragazzi dipende da ciascuno di noi. Non è soltanto una questione di insegnanti, lo hanno compreso i genitori che si sono trovati ad accompagnare i loro figli durante le giornate di scuola passate tra le mura domestiche, se ne sono accorti i cittadini che hanno visto chiudere le scuole secondarie perché il servizio dei trasporti pubblici – abbandonato al disinteresse collettivo – è largamente insufficiente rispetto ai bisogni della nostra popolazione, se ne accorgono i pediatri che vedono crescere la tendenza all’obesità a causa dell’inattività dei ragazzi. Ognuno di noi ha un piccolo compito nei confronti degli italiani di domani.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir