La notte dei senza dimora è in programma sabato 17 ottobre dalle 15.30 ai Giardini dell’Arena: un’occasione per sensibilizzare

Da più di dieci anni le associazioni padovane che si occupano di persone senza fissa dimora propongono un’iniziativa per sensibilizzare la comunità cittadina sul tema della povertà estrema e della emarginazione sociale. La notte dei senza dimora è in programma sabato 17 ottobre dalle 15.30 ai Giardini dell’Arena: un’occasione per sensibilizzare. Nel clou della pandemia sono aumentate le richieste di assistenza non solo di chi vive per strada, ma anche da parte di chi si è trovato senza lavoro e senza residenza

La notte dei senza dimora è in programma sabato 17 ottobre dalle 15.30 ai Giardini dell’Arena: un’occasione per sensibilizzare

Anche quest’anno Padova è teatro – come altre città in Italia – della “Notte dei senza dimora”, iniziativa organizzata in concomitanza con la Giornata mondiale di lotta contro la povertà, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e che ricorre il 17 ottobre. L’appuntamento è questo sabato ai Giardini dell’Arena, in piazza Eremitani, dalle 15.30: sono in programma una serie di iniziative per sensibilizzare sul tema della povertà estrema e dell’emarginazione sociale.
È un’occasione utile alla città per rimettersi in discussione, quella offerta quest’anno dalla “Notte”, che arriva al termine di lunghe settimane nelle quali uno dei principali luoghi di accoglienza della città – l’asilo notturno del Torresino – è stato al centro dell’attenzione della comunità visto lo svilupparsi di un focolaio di Coronavirus fra i suoi ospiti. «Una situazione abbastanza complicata da gestire – spiega Andrea Andriotto, che con Avvocati di strada è fra gli organizzatori dell’appuntamento padovano – che adesso sembra risolta».

Il Coronavirus ha rappresentato una sfida anche per chi si occupa di accoglienza dei senza dimora: «Nel clou della pandemia – continua il referente di Avvocati di strada – sono aumentate le richieste di assistenza, non solo da parte di chi vive effettivamente per strada ma anche di chi s’è trovato senza lavoro, senza residenza... Condizione, questa, per cui nei mesi di lockdown non si poteva accedere neppure ai sussidi minimi per la spesa». Situazioni di difficoltà che in periodi normali rimangono nell’ombra o, da contro, trovano più facilmente una soluzione nel contatto diretto con le istituzioni e la Caritas.

«Ciò che abbiamo visto è stato l’esacerbarsi di una vera “guerra tra poveri”: l’italiano che vive in strada, ad esempio, che ce l’aveva con il ragazzo africano che gli dormiva affianco perché temeva gli potesse rubare il cibo. Sono poi aumentati i numeri di chi dorme fuori, non solo sotto ai portici ma soprattutto nelle case abbandonate: nella periferia della città ci sono i numeri maggiori, spesso non censiti, che emergeranno solo in occasione dell’apertura dei ricoveri invernali».

È difficile organizzare l’accoglienza: non è raro, ad esempio, che qualcuno preferisca rimanere a dormire per strada o in locali “di fortuna” pur di non dover convivere con un’altra persona con cui non sente di avere niente a che spartire.
«Ci sono persone, poi, che non sono senza fissa dimora nel senso comune del termine – conclude Andrea Andriotto – Spesso si tratta di uomini e donne che vivevano alla giornata, lavorando saltuariamente, e che la pandemia ha messo in difficoltà: per loro spesso il dormitorio non è una scelta valida in quanto promiscuo. La soluzione potrebbe essere trovata preferendo un’accoglienza diffusa in appartamenti dislocati in giro per la città, senza creare ghetti e con maggiori possibilità di controllo e assistenza».

Dello stesso avviso è Mirko Sossai della Comunità di sant’Egidio, coordinatore del tavolo “Povertà e nuove emarginazioni” per Padova capitale del volontariato 2020. «Ciò che emerge è che come ci sono tante risorse ancora poco valorizzate fra le persone di strada, così bisogna superare la logica dei servizi frammentati. È necessario aumentare il coordinamento e l’accessibilità ai servizi, articolando l’accoglienza oltre la logica dei dormitori».

La notte

La “Notte dei senza dimora” – che per il secondo anno è ospitata ai Giardini dell’Arena a Padova – si apre alle 15.30 con un laboratorio per i più piccoli a cui seguono tutta una serie attività fino alle 22.
Durante l’evento sono in programma sono previste: raccolta coperte; distribuzione Pensieri senza tetto, la voce dell’Asilo notturno; visite mediche gratuite; salottino “Ae do ciacoe”, laboratorio “Abitare i luoghi e costruire comunità”.
L’ingresso alla “Notte dei senza dimora” è a offerta libera, che verrà destinata in beneficenza.
Informazioni: www.fiopsd.org/notte-senza-dimora-2020/

17 ottobre, giornata Onu di lotta contro la povertà

Dal 1992 l’Onu ha inserito nel proprio calendario una giornata per la lotta contro la povertà, riprendendo un’iniziativa del 1987 del presbitero francese Joseph Wresinski, che riunì a Parigi spontaneamente oltre 100 mila persone per questo scopo. «Il 17 ottobre – spiega l’Onu – sono proprio i poveri le persone in prima linea nel combattere questo fenomeno globale».

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