La psicologia in oncologia. Il tempo dell’attesa va riempito di senso

Il tempo dell’attesa nell’oncologia: l’attesa di una diagnosi, l’attesa della comunicazione ai familiari, l’attesa di una prognosi infausta, l’attesa della terapia, l’attesa del medico con cui parlare per conoscere la propria malattia e i suoi possibili esiti; l’attesa dello psicologo con cui affrontare insieme un percorso di elaborazione e di senso nel momento forse più critico della propria esistenza. 
Se ne è parlato in occasione della terza Giornata nazionale della psico-oncologia, nei due appuntamenti organizzati nei giorni scorsi a Padova e a Verona dalla Sipo (Società italiana di psico-oncologia) del Veneto e del Trentino Alto Adige in collaborazione con l’Ordine degli psicologi del Veneto e delle province di Trento e di Bolzano.

La psicologia in oncologia. Il tempo dell’attesa va riempito di senso
Il tempo è importante per le scelte del paziente, scelte nella malattia oncologica spesso difficili. I tempi delle cure sono i tempi della vita, perché la malattia può essere vissuta come una sorta di orologio marcatempo, un orologio che stabilisce i tempi della giornata. Possiamo cogliere anche una vicinanza tra il tempo dell’attesa della nascita e quello della malattia: i momenti trascorsi in sala d’attesa e l’arrivo dei sanitari. Accostare questi due momenti non appare allora troppo azzardato perché in entrambe le...