La solitudine della partita Iva. La terribile crisi del terziario avanzato

Il terziario tornerà ad avanzare, ma solo quando l’economia metterà grasso sui fianchi per nutrire anche chi può campare quando le cose girano bene, assieme ai soldi.

La solitudine della partita Iva. La terribile crisi del terziario avanzato

Il terziario avanzato sta… arretrando, fin sul ciglio del burrone che rischia di cancellarlo per lungo tempo. Esploso dopo la grande crisi del 2008 – quando le attività “tradizionali” non solo hanno cominciato ad espellere personale, ma soprattutto hanno chiuso le porte a nuove assunzioni –, si compone di una variegata serie di attività appunto di servizio (alcune molto moderne) che soprattutto al Nord hanno rappresentato una valida occasione di reddito per molte persone perlopiù giovani.
Le chiamiamo anche (impropriamente) “partite Iva”, dallo strumento fiscale con cui si fanno pagare gli emolumenti. Hanno, tutte queste figure, un’identica caratteristica: sono imprenditrici di sé stesse, cioè non hanno né sicurezza del posto di lavoro, né diritti collegati a un’occupazione stabile.

Così ora sono le principali vittime economiche della pandemia: collaborazioni che sono state tagliate in un amen dai clienti in difficoltà; attività impossibilitate ad esercitare per le varie chiusure; rarefazione delle occasioni di lavoro che ha compresso i redditi in modo insostenibile. Stiamo parlando delle guide turistiche; degli operatori specializzati nei dopo-scuola; degli organizzatori e protagonisti di eventi e spettacoli; dei traduttori; dei vetrinisti e dei fotografi; degli istruttori di nuoto o di arti marziali… Di persone cioè che solo in parte sono state “ristorate” dagli ultimi provvedimenti governativi; spesso ne sono state tagliate fuori.

Una crisi, la loro, che si è estesa ad altre figure più classicamente professionali, se è vero che molti studi stanno lasciando a casa i praticanti per la ridotta mole di lavoro. Può darsi che in futuro questi professionisti in erba abbiano l’occasione di riprendere a crescere e guadagnare, mentre il vero problema riguarda quelle centinaia di migliaia di persone che vedono cancellarsi di giorno in giorno quel che avevano costruito in modo consono alle loro capacità. Il terziario tornerà ad avanzare, ma solo quando l’economia metterà grasso sui fianchi per nutrire anche chi può campare quando le cose girano bene, assieme ai soldi.
E nel frattempo? Il danno è immenso, più di quanto sia ora visibile. Tra un po’ si esamineranno i dati relativi ai matrimoni contratti e ai figli nati tra il marzo 2020 e il marzo 2021, e si capirà la sua dimensione.

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Fonte: Sir