Lettera a Benedetta Pilato: "Le brutte figure non imbruttiscono la preziosità e la bellezza di ciò che siamo"

Giochi olimpici di Tokyo. Chiediamo a don Gionatan De Marco a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera. Oggi ho deciso di scrivere a Benedetta Pilato, nuotatrice italiana. Scrivo a lei non per infierire per la squalifica ma perché voglio dire a tutti chiaramente che le brutte figure non imbruttiscono la preziosità e la bellezza di ciò che siamo… Dicci cosa vuoi scrivere a Benedetta…

Lettera a Benedetta Pilato: "Le brutte figure non imbruttiscono la preziosità e la bellezza di ciò che siamo"

Carissima Benedetta,
ti chiedo subito scusa se mi ci metto pure io a sottolineare la tua gara di ieri, quella segnata dalla stanchezza e che ti ha portato a finire prima del tempo la tua partecipazione ai Giochi! Ma, se lo faccio, non è per infierire ma perché voglio dire a tutti chiaramente che le brutte figure non imbruttiscono la preziosità e la bellezza di ciò che siamo!

Benedetta, diventa testimone di riscatto! Aiutaci a scoprire il senso dei fallimenti!

Sono come i fertilizzanti naturali che vengono gettati nel terreno per renderlo fecondo! Tutti i nostri fallimenti sono questo se li cogliamo nella verità! Non ci rendono dei falliti! Anzi, ci rendono fecondi! Fecondi di nuove possibilità da costruire imbastendo la ferita provocata con la voglia di riprovarci! Fecondi di energia estroversa che ci porta a investire in modo sempre creativo i nostri talenti!
Benedetta, diventa testimone di rinascita! Una sconfitta non fa morire una campionessa! Mai! Anzi, da ogni sconfitta la campionessa sa tirar fuori nuovi motivi per rimettersi in gioco, per far rigermogliare l’impegno e il coraggio, la forza e l’entusiasmo… ingredienti per far rinascere la voglia di metterci la faccia nelle sfide di ogni giorno, in quelle piccole e in quelle che capitano una volta sola nella vita!

Benedetta, diventa testimone di risurrezione! Hai provato la tua prima esperienza olimpica a soli quindici anni! Hai affrontato questa prima prova tutta da sola, senza l’incoraggiamento di chi ogni giorno ti guida nella vasca! Hai sperimentato la pressione di misurarsi con qualcosa di grande! E ora viene il bello, Benedetta! Parigi2024 è vicina! E poi ci sarà Los Angeles2028! E poi, ancora, Brisbane2032! Tutti appuntamenti con la vittoria!

Tutti appuntamenti già segnati sul calendario della storia in cui tu, Benedetta, avrai la possibilità di mostrare al mondo la tua preziosità e la tua bellezza! Avrai la possibilità di mostrarti campionessa, che da una sconfitta ha saputo generare risurrezione, voglia e capacità di ridare vita ai propri talenti e alla propria voglia di lasciare un segno di luce sul tracciato dell’elettrocardiogramma dello sport italiano!
Cara Benedetta, torna a casa col sorriso! E torna a casa con la consapevolezza che tutti i grandi campioni e le grandi campionesse della storia hanno gettato il seme della vittoria nel fertilizzante naturale di un fallimento! Torna a casa con l’entusiasmo di ricominciare subito a dare il massimo! E, soprattutto, a dare il meglio!

Gionatan De Marco (*)

(*) direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport

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Fonte: Sir