Metaverso. Una riflessione del Presidente UCID Padova Massimo D’Onofrio

Per capire il Metaverso molto aiuta essere nativi digitali. Quelli che non lo sono e che, per esempio, fanno fatica già a comprendere il valore/il successo dei Social è meglio che si preparino ad un impegno supplementare.

Metaverso. Una riflessione del Presidente UCID Padova Massimo D’Onofrio

Con l’avvertenza che stabilire date e perimetri parlando di nuove tecnologie è puro arbitrio. Semplificando a colpi d’ascia, possiamo dire  che nel mondo del Web2 (definizione coniata a fine secolo scorso) il digitale che molti di noi sono abituati ad utilizzare (wikipedia, acquisti on line, home banking, DAD, webinar, …) è un contesto dove siamo per la più parte utenti passivi di applicazioni messe a disposizione da terzi per specifiche esigenze. La successiva evoluzione del quadro tecnologico incorniciato nel Web3 (definizione del 2014 e che ricomprende 5G, Intelligenza Artificiale, robotica, scienze cognitive, ma soprattutto, BlockChain/2008  e NFT/2014) ha permesso la nascita di nuovi scenari nei quali la realtà virtuale sembra mettersi in competizione totale con quella fisica.

Il “re dei Social” Facebook, creato da Zuckerberg nel febbraio 2004, viene sacrificato a favore della nascita di “Meta”. La grande differenza sta nel potenziale sviluppo e «miglioramento» della vita virtuale sui social.  Nel Metaverso, attraverso un alter ego (Avatar) si diventa attori protagonisti (memento: in un mondo VIRTUALE) in una dimensione nella quale possiamo vivere una vita parallela usando le nostre vere credenziali oppure lo pseudonimo che più ci aggrada. “Ma è un solo gioco!” qualcuno sdegnato potrà osservare. Sì, quantomeno si parte da un gioco: ma dove si andrà a finire non è ancora chiaro visto l’interesse mostrato dal mondo dell’impresa e della finanza.

Mentre la politica ufficiale  non sembra ancora aver realizzato tutte le implicazioni di questo nuovo scenario, di sicuro il suo backstage sta già affilando le lame dei nuovi strumenti.

Confidiamo che l’incontro organizzato il 25 febbraio al Collegio Universitario Gregorianum ci abbia aiutato a chiarire alcuni dubbi sul Metaverso: perché nasce adesso; gli obiettivi dichiarati e potenziali compresi rischi ed opportunità; le sinergie tecnologiche; se vi siano e dove si collochino i valori, la solidarietà, il concetto di privacy, il controllo di una realtà senza confini che può «giocare» in anonimato… e tanto altro ancora.

Ci troviamo dinanzi ad un cambiamento che procede veloce, che non possiamo dribblare e che ci coinvolgerà comunque. All’orizzonte, anche se ancora non le vediamo, altre novità ci aspettano. Adattarsi richiede fatica, ma offre nuove opportunità che sta a noi saper cogliere.

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