Per l’eutanasia non basta un sì o un no. Oltre 750 mila firme in meno di due mesi, ma la scelta dello strumento alimenta perplessità

Ha superato le 750 mila firme in meno di due mesi il referendum promosso dall’associazione Coscioni che di fatto introdurrebbe l’eutanasia attiva. Ma la scelta dello strumento referendario alimenta dubbi e perplessità. Antonio Da Re, Docente ordinario di filosofia morale e di bioetica all’Università di Padova: «Il referendum mira ad abolire il reato di omicidio del consenziente». Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la vita e docente di Teologia morale (bioetica) alla Facoltà teologica del Triveneto: «Sarebbe opportuno continuare una discussione sociale, culturale ed ecclesiale. E va coinvolto il sistema medico»

Per l’eutanasia non basta un sì o un no. Oltre 750 mila firme in meno di due mesi, ma la scelta dello strumento alimenta perplessità
Prima, a metà agosto, il raggiungimento della soglia delle 500 mila firme minime necessarie per indire la consultazione popolare. Poi, dieci giorni dopo, il nuovo traguardo delle 750 mila firme “per mettere in sicurezza” il risultato da possibili errori nella raccolta. Sono i numeri del cosiddetto referendum sull’eutanasia, promosso dall’associazione Coscioni, la cui campagna iniziata lo scorso 1° luglio propone l’abrogazione di una parte dell’articolo 579 del codice penale. Di fatto viene introdotta l’eutanasia...