PhotoBike a Padova. Rigenerazione urbana? “Non può esserci senza partecipazione dal basso”

Oltre 200 partecipanti all’iniziativa organizzata domenica 13 settembre dal Tavolo ambiente e urbanistica. Ora si pensa al futuro: una mostra e la realizzazione concreta di almeno uno progetto di rigenerazione. Matteo Mascia, uno dei due coordinatori del tavolo: “Servono partnership che coinvolgano la comunità nelle sue diverse articolazioni”

PhotoBike a Padova. Rigenerazione urbana? “Non può esserci senza partecipazione dal basso”

Oggi non ci può essere rigenerazione urbana senza una diretta partecipazione dal basso delle persone che vivono il territorio”. È questa la convinzione che ha spinto il Tavolo ambiente e urbanistica di Padova Capitale europea del volontariato 2020 a organizzare una PhotoBike tra le strade della città con l’obiettivo di offrire un contributo di riflessione e di proposta sul futuro della città e su possibili percorsi di rigenerazione sociale, economica, ambientale e culturale per fare di Padova una città inclusiva e sostenibile.

L’iniziativa si è svolta domenica 13 settembre, ma il progetto è più ampio e terrà impegnato il Tavolo di lavoro anche nei mesi futuri. In programma, infatti, c’è prima di tutto una mostra fotografica, ma il sogno nel cassetto è quello di realizzare una vera e propria opera di rigenerazione nei diversi territori attraversati dai partecipanti in bicicletta a questa singolare iniziativa.  “Abbiamo avuto circa 200 partecipanti - ha spiegato Matteo Mascia, uno dei coordinatori del Tavolo ambiente e urbanistica -. Abbiamo ricevuto anche un feedback estremamente positivo sull’iniziativa. I partecipanti hanno apprezzato molto soprattutto di il fatto di conoscere luoghi della città che prima non conoscevano. Pezzi di città in trasformazione che in realtà sono una ricchezza”. Ogni percorso aveva sei tappe, infatti, in luoghi in via di rigenerazione o da rigenerare, spiega Mascia.

È stata una bella occasione per riscoprire la città e luoghi della città in via di trasformazione o che sarebbe opportuno trasformare”, aggiunge.  Il progetto, tuttavia, non si esaurisce in una sola domenica, ma guarda al futuro. Il primo step sarà raccogliere le fotografie scattate dai partecipanti alla PhotoBike. “Abbiamo chiesto ai partecipanti di fotografare quello che ritenevano significativo e importante. Quello che chiamiamo paesaggio urbano, attraverso quattro lenti particolari: le vie d’acqua, gli spazi verdi, gli edifici e le piazze - spiega Mascia -. I partecipanti sono stati accompagnati da un gruppo di fotografi che nelle varie tappe hanno contribuito a offrire il proprio sguardo, con un occhio più fotografico”.  Dalla selezione degli scatti raccolti, nascerà una mostra fotografica. “Non sappiamo ancora se la faremo in formato digitale o in formato stampa, ma l’intenzione è di presentarla all’interno del Flormart 2020 City Forum, l’evento padovano che si terrà il 1 dicembre 2020 e che rappresenta mostra internazionale dell’arredo urbano, della floricultura, ma anche del paesaggio e dell’urbanistica”.

L’obiettivo, spiega Mascia, non è solo quello di presentare la mostra all’interno del Festival del paesaggio, ospitato dalla mostra, ma di “farla diventare itinerante nei diversi quartieri” della città di Padova.  E non è tutto. Oltre alla mostra, il Tavolo ambiente e urbanistica intende individuare anche almeno un luogo per ogni ambito (acqua, edifici, spazi verdi e piazze) e mettersi al lavoro per realizzare “uno studio di fattibilità da proporre all’amministrazione - aggiunge Mascia -. Bisognerà capire se abbiamo la forza per realizzare i quattro progetti o se concentrare le energie del tavolo su un unica idea. Il Tavolo ha al suo interno l’Ordine degli architetti, l’università, i settori comunali competenti, le associazioni culturali e sociali: le condizioni, quindi, ci sono e anche le competenze per poter accogliere una progettualità che andrebbe a stimolare l’amministrazione locale per realizzare un bando e arrivare con professionisti a predisporre una proposta concreta”. Un primo obiettivo, intanto, è già stato raggiunto e riguarda l’aver coinvolto la cittadinanza nella riscoperta del proprio territorio.

“Crediamo che un percorso rigenerativo passi prima di tutto attraverso un prendersi cura di un luogo da parte di chi lo abita, lo vive e lo attraversa - ha ricordato Mascia -. Il percorso avviato vuole essere anche un punto di riferimento per l’amministrazione per sottolineare l’importanza di rafforzare i percorsi partecipativi che già oggi in parte sono presenti nelle nostre città, per poter coinvolgere e accogliere il punto di vista e le competenze di chi quei territori li vive”. Tuttavia, per Mascia oggi è necessario coinvolgere non solo le amministrazioni, ma tutto il tessuto locale. “Prendersi cura del territorio richiede la responsabilità dei cittadini, ma anche il coinvolgimento e la responsabilità dei settori economici e professionali. Questi percorsi rigenerativi sono anche percorsi di rigenerazione sociale e ambientale, economica e possono essere d’aiuto solo attraverso una partnership che coinvolga la comunità nelle sue diverse articolazioni”.(ga)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)