Putin un pazzo? “Non criminalizziamo la malattia mentale”

Appello di Gisella Trincas (Unasam): “Far passare Putin per folle è elemento di grave stigmatizzazione verso chi vive la condizione di sofferenza mentale: non appiccicare l'etichetta di pazzo per spiegare comportamenti”

Putin un pazzo? “Non criminalizziamo la malattia mentale”

“Far passare qualcuno per pazzo è sempre la soluzione più sbrigativa, rispetto a cercare di comprendere motivazioni e cause. Putin è un dittatore, come altri in questo nostro mondo. Il fatto che abbia o meno un disturbo mentale, non può essere la priorità”. Così Gisella Trincas, presidente di Unasam (Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale) dichiara a Redattore Sociale, che l'ha interpellata in merito alle notizie che arrivano dagli Usa, dove l'intelligence sarebbe al lavoro per valutare lo stato di salute mentale del leader russo. “Come non si può pensare di risolvere i conflitti tra Paesi allargando il conflitto, così non si può ipotizzare l'eliminazione fisica del folle”, afferma la Trincas.

E aggiunge: “Questa diffusa definizione di Putin come 'pazzo', o 'folle' e questa insistenza sul suo stato di salute mentale rappresentano un elemento di grave stigmatizzazione verso chi vive la condizione della sofferenza mentale. Il 'matto', il 'fuori di testa' che compie atti senza senso: non possiamo accettare che su un dittatore si appiccichi questa etichetta per spiegare i suoi comportamenti criminali. Questo è stigmatizzante e non ci aiuta a percorrere la strada del rispetto delle persone e a sostenerle nei loro percorsi di ripresa ed emancipazione”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)