Terzo settore. Fiaschi: “Energie sociali sono un giacimento sottoutilizzato e sottovalutato”

Così la portavoce del Forum del terzo settore nel suo intervento di fine mandato nel corso dell’assemblea in corso oggi a Roma. “L’apporto del terzo settore in merito alle priorità della programmazione politica, sociale ed economica del paese trovi spazi adeguati di ascolto e confronto”

Terzo settore. Fiaschi: “Energie sociali sono un giacimento sottoutilizzato e sottovalutato”

“Se questo è il tempo in cui aspirare ad una sostenibilità integrale, ad un modello di sviluppo che ricomponga persona, ambiente, economia è indispensabile che gli spazi istituzionali di ascolto e di confronto sui destini delle nostre comunità non siano appannaggio esclusivo dei portatori di interessi economici e occupazionali e che l’apporto del terzo settore in merito alle priorità della programmazione politica, sociale ed economica del paese trovi spazi adeguati di ascolto e confronto”. Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del terzo settore nel suo intervento di fine mandato che ha aperto di lavori dell’assemblea nazionale del Forum che oggi a Roma eleggerà un nuovo portavoce. “Energie sociali. Il vento del futuro”: questo il titolo dell’assemblea che ben descrive le priorità e le prospettive per il mondo del sociale richiamate in più passaggi dell’intervento del portavoce uscente.  Il mandato dell’assemblea nel 2017, del resto, “ci aveva consegnato come priorità di mandato la costruzione di una capacità collettiva di proposta da parte del Forum del terzo settore ispirata alle Strategie per una crescita intelligente, Sostenibile e Inclusiva Europa2020 e ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu”. Oggi, ha spiegato Fiaschi, le “energie sociali rappresentano un giacimento sottoutilizzato e sottovalutato, in grado non solo di muovere lo sviluppo ma di muoverlo in direzioni e prospettive davvero desiderabili per le comunità umane. L’ecologia dello sviluppo ha bisogno di energie sociali per dare spinta al futuro”.  Il “grande esercito di iniziativa civica volontaria rappresentato da 6 milioni di volontari, ma anche una vera e propria forza economica che occupa nel paese 800 mila persone e genera un valore economico di circa 72 miliardi” non è importante solo per le attività e per i servizi che realizza, ha sottolineato Fiaschi. “Lo è ancora di più per il suo essere un inesauribile vivaio di pratiche di democrazia, per la capacità di mobilitazione civica dei cittadini intorno a tutti quei temi di interesse generale che riguardano da vicino la vita e il benessere di persone e di intere comunità”, ha aggiunto la portavoce. Un contributo da sempre rilevante, ha spiegato Fiaschi, “ma lo sarà potenzialmente ancora di più in questo tempo di strutturali e inesorabili cambiamenti della nostra cultura sociale, economica e politica”. Per Fiaschi, il “fallimento del modello di sviluppo dell’economia liberista, con la sua pesante eredità di diseguaglianze crescenti fra persone, generazioni, popoli e territori; lo squilibrio degli ecosistemi di vita dal punto di vista ambientale; gli effetti dell’evoluzione/rivoluzione tecnologica sui modelli di sviluppo economico, sull’accesso alle opportunità, sulle relazioni sociali, l’educazione, la formazione e l’informazione, nonché sulle forme di partecipazione dei cittadini alla vita politica stanno determinando trasformazioni non rinviabili che chiedono di essere accompagnate da una cultura e da un’etica del cambiamento che metta al centro persone, comunità, diritti e la responsabilità di contribuire alla coesione sociale delle comunità umane”. E l’impegno del terzo settore italiano, in questo contesto, non si rivolge esclusivamente alle attività legate dal welfare. “Tutti i 17 Sustainable development goals (Sdgs) dell’Agenda 2030 vedono impegnata almeno una rete nazionale - ha spiegato Fiaschi -: il 29% degli enti è impegnato sull’Sdgs 6 Acqua pulita, l’82% sull’Sdgs 3 Salute e benessere, l’85% su Sdgs 11 Città e comunità sostenibili. Solo il 3% degli enti è impegnato su uno solo degli obiettivi, mentre più del 50% è impegnato su 10 o più dei 17 Sdgs”. Un terzo settore “in prima linea” anche nei tavoli di confronto politico con le istituzioni. “Ne sono una testimonianza la nascita del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile, e le iniziative messe in campo dall’Impresa sociale Con i bambini, un altro frutto della collaborazione strategica tra il Forum e l’Acri, il mondo delle Fondazioni di origine bancaria, e il Governo - ha ricordato Fiaschi -; lo strutturale ruolo del Forum all’interno di Fondazione con il Sud per la costruzione di iniziative volte a rafforzare l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno; il solido contributo del Forum nell’Alleanza contro la Povertà; il Protocollo d’intesa con il Miur per la promozione dei patti educativi di comunità; il protocollo con Anci e Alleanza delle cooperative culturali per lo sviluppo di iniziative in partenariato pubblico-privato nel settore culturale; il contributo alla nascita del Network per la non autosufficienza; la presenza ai tavoli partenariali dei Pon; all’osservatorio della famiglia presso il ministero delle Pari opportunità e della famiglia, il progetto Time to care realizzato con il dipartimento per la Gioventù e il Dipartimento della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri; la presenza attiva nel Consiglio nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo presso il Maeci”. Un impegno che non è venuto meno neanche durante l’emergenza dovute alla pandemia da Covid-19. “Questa emergenza ha reso evidente a tutti cosa sarebbe accaduto ai più deboli se questo mondo si fosse arreso allo sconforto di una situazione nuova e difficile - ha aggiunto Fiaschi -, se quella passione ostinata per il bene di tutti non avesse cercato pertugi, strade per raccogliere e consegnare aiuti anche ai non tracciabili”. Una “continuità di presidio”, ha ricordato la portavoce uscente, portata avanti “generosamente nonostante l’emergenza abbia fatto venir meno tutte le ordinarie fonti di supporto all’attività degli enti, che rischia di essere compromessa definitivamente senza lo sblocco e l’erogazione delle risorse che a suo tempo siamo riusciti ad inserire all’interno dei diversi provvedimenti approvati dal Parlamento, in particolare il cosiddetto fondo ristori per gli enti non commerciali e i fondi per il terzo settore del Mezzogiorno” Non poteva mancare, infine, un riferimento alla riforma del terzo settore. Per Fiaschi, il completamento e l’attuazione della riforma è “ancora più importante e urgente - ha sottolineato -, una riforma potenzialmente in grado di sprigionare le energie trasformative e generative del terzo settore vecchio e nuovo, che oggi paga molto caro il prezzo dell’inerzia amministrativa conseguente all’instabilità politica del paese negli ultimi 4 anni e del faticoso dialogo tra i livelli istituzionali”. Per Fiaschi, infatti, il terzo settore “svolge una delicata funzione di riequilibratore sociale fra componenti diverse della comunità portatrici di istanze spesso antagoniste e che possono essere armonizzate solo attraverso processi di autorganizzazione in grado di determinare attraverso i compromessi possibili il consenso verso nuovi seppur temporanei equilibri”. Tuttavia, il terzo settore è “un sistema complesso”, ha ricordato Fiaschi e “complessa ne è la sua rappresentanza - ha aggiunto -, con la necessità di conciliare le esigenze di massima partecipazione dei soci per la definizione puntuale dei contenuti di rappresentanza con l’opportunità di costruire in tempi rapidi piattaforme chiare, incisive, esaustive e soprattutto di sintesi fra le diverse sensibilità e le diverse componenti costituenti il Forum”.Giovanni Augello

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)