Un uovo di Pasqua con sorprese molto speciali

Insieme alla speranza e alla prudenza, in questo speciale uovo di Pasqua c’è spazio anche per una terza sorpresa: la tenerezza.

Un uovo di Pasqua con sorprese molto speciali

“Immagina di poter mettere una sorpresa dentro un uovo di Pasqua e di poterlo inviare a chi vuoi tu. Quale sorpresa metti dentro l’uovo? A chi lo mandi?”
A lanciare l’idea su Instagram è stato in questi giorni l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
I piccoli followers hanno raccolto la challenge, dando subito voce, con pennarelli e matite colorate, alla loro creatività.
Dal momento che creatività e fantasia non hanno età, proviamo anche noi, in questi giorni pasquali, a rispondere a questa sfida. Lo facciamo partendo dal lavoro di Alex, che ha disegnato un grande uovo di cioccolato, aperto a metà, da cui esce un grande arcobaleno colorato.

Nell’uovo di Pasqua voglio far trovare a tutti la speranza – scrive Alex – …e tanta cioccolata”.
Un desiderio, quello di Alex, che abbracciamo di slancio, lasciandoci accompagnare dalle parole di Papa Francesco, in occasione del videomessaggio alle famiglie dello scorso 3 aprile: “In Gesù risorto la vita ha vinto la morte. Questa fede pasquale nutre la nostra speranza. Vorrei condividerla con voi questa sera. È la speranza di un tempo migliore, in cui essere migliori noi, finalmente liberati dal male e da questa pandemia. È una speranza: la speranza non delude; non è un’illusione, è una speranza”.

Nel nostro uovo, che è bello grande – e che è stato realizzato con una grande quantità di cioccolata di primissima qualità – c’è spazio però anche per altre due sorprese pasquali.
La prima è la prudenza.

Come ricorda Stefano Zamagni, la prudenza non è una caratteristica tipica di chi ha paura. Al contrario è la virtù di chi ha il coraggio di guardare lontano e agisce di conseguenza, senza rimanere paralizzato da false convinzioni o dalle paure. La prudenza è – insieme a fortezza, temperanza e giustizia – una delle quattro virtù cardinali. Il suo nome deriva dal latino provvidentia, che significa ‘gettare lo sguardo in avanti’. E questo senza preconcetti, guardando e valutando le cose e le situazioni per quelle che sono. S. Tommaso d’Aquino parlava della prudenza come l’auriga virtutum, la virtù che guidava tutte le altre verso un obiettivo. La prudenza non si fa ingannare dalle apparenze e ci permette di riconoscere i tempi. Quelli dello stare in casa e quelli dell’uscire. Di conseguenza la persona prudente non corre quando bisogna tirare il freno e non tira il freno quando, invece, bisogna correre.
Insieme alla speranza e alla prudenza, in questo speciale uovo di Pasqua c’è spazio anche per una terza sorpresa: la tenerezza.

In un presente in cui ci sentiamo così straniati al punto da infarcire i nostri pensieri e le nostre frasi di “senza”, la tenerezza è la migliore delle medicine, capace di abbattere le distanze. Sia quelle che abbiamo posto noi, sia quelle che ci sono state imposte. “Anche se siamo isolati – ha ricordato Papa Francesco – il pensiero e lo spirito possono andare lontano, con la creatività dell’amore”. Viaggiando sulle strade della tenerezza.

Il mattino di Pasqua i discepoli erano chiusi in casa, tristi e sconsolati, pieni di paura, perché erano rimasti “senza” Gesù, il loro amico e il loro Maestro. Sono le donne, armate di una buona dose di prudenza e spinte dalla creatività dell’amore, a recarsi con gli olii profumati al sepolcro per un ultimo gesto di tenerezza, per un’ultima carezza. Giunte sul posto, però, – con loro grande sorpresa – trovarono il sepolcro vuoto. E di colpo a sparire è stato il “senza”.

Gli Atti degli Apostoli ci raccontano che i discepoli rimasero chiusi in casa ancora per un po’ di tempo dopo la risurrezione di Gesù. Ma il loro stare in casa era stato trasformato dalla speranza e alimentato dai gesti di tenerezza del Risorto. Finché, guidati dalla prudenza, venne il giorno che uscirono e si rimisero in viaggio. Con più forza, più coraggio e con più energia di prima.

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Fonte: Sir