I Solisti Veneti in "Sulle orme di Tartini": omaggio a Giuseppe Tartini nel 250°mo della morte. Martedì 22 settembre ore 21

Programma:

TARTINI: Concerto in si minore D125 per violino archi e basso continuo;

Concerto per violino “Pastorale” D 94;
Concerto per violino in sol maggiore D 83; Concerto in re maggiore per violoncello;
Concerto per violino in re maggiore D 15 (Versione di Michelangelo Abbado)

I Solisti Veneti in "Sulle orme di Tartini": omaggio a Giuseppe Tartini nel 250°mo della morte. Martedì 22 settembre ore 21

Figura affascinante e avventurosa del Settecento padovano, musicista e colto teorico della musica, Giuseppe Tartini fu tra i compositori più amati dal Maestro Claudio Scimone, che nel duecentesimo anniversario della morte – era il 1970 - gli volle dedicare il “Festival Internazionale Giuseppe Tartini”, ormai giunto alla sua 50.ma  edizione.

“Questo concerto nasce per la ricorrenza tartiniana con un repertorio interamente dedicato al Maestro delle Nazioni – spiega Giuliano Carella – e tutta l’orchestra sarà presente. I Solisti Veneti festeggiano Tartini in veste solistica. Occasione che la nostra orchestra tributa da anni al grande genio compositivo immortale di Tartini nella Chiesa di Santa Caterina a Padova, luogo sacro che accoglie le sue spoglie mortali. Quest’anno celebrando anche una ricorrenza importante essendo il 250esimo della sua morte”.

Il concerto di del 22 settembre a Padova vede quindi necessariamente un programma monograficamente incentrato su Tartini dal carattere piuttosto orgoglioso e irruento che, nel 1708, lasciò Pirano per intraprendere gli studi universitari di diritto a Padova. Abilissimo schermitore, la scherma e le ragazze parevano in quegli anni essere per Tartini più attraenti del violino.

Nota è la vicenda di un suo matrimonio segreto che scatenò l’ira del Vescovo di Padova: a Tartini non restò che scappare. Si trasferì prima al Sacro Convento di Assisi e quindi ad Ancona, dove visse dedicandosi allo studio del violino.

Furono anni che forgiarono il grande virtuoso e plasmarono anche la sua personalità che, da scapigliata, si fece calma e introspettiva. Ottenuto il perdono del Vescovo rientrò a Padova nel 1716, vi stabilì dimora e dal 1721 fino alla morte ricoprì la carica di Primo violino e Maestro de´ Concerti presso la Basilica di Sant´Antonio.

Le sue esecuzioni meravigliavano e commuovevano, alla sua scuola accorrevano allievi da tutta Europa tanto da meritargli l’appellativo di Maestro delle Nazioni.

Il programma del prossimo 22 settembre nella Chiesa di Santa Caterina percorre anche panoramicamente la produzione tartiniana. Ecco così che i concerti per violino solista giocano un ruolo importante.

Tre esempi eloquenti di tre diversi aspetti della personalità di Tartini o – volendo – di tre diverse fasi della sua evoluzione estetica: il virtuosismo strumentale, la poetica contemplativa, l’introspezione.

A partire dal Concerto in si minore D125 per violino archi e basso continuo che evidenzia come il compositore sia stato uno tra i massimi interpreti della grande Arte dell’Arco. Eppure, nonostante Tartini sia punta di diamante del concertismo barocco veneziano per archi, innegabilmente egli trae grande ispirazione dalla melodia e dalla cantabilità di discendenza corelliana.

I tre Concerti – Pastorale D 94 in la maggiore, D 83 in sol maggiore e D 15 in re maggiore - costituiscono il cuore del programma. Programma che peraltro si estende a citare anche altri aspetti della creatività tartiniana, come quella per gruppo d’archi senza solista, rappresentata dalla vivace Sonata a quattro in sol maggiore, o quelle poche ma intense pagine che egli dedicò al violoncello (scritte probabilmente per l’amico Antonio Vandini, primo violoncello dell’orchestra di Sant´Antonio) delle quali ci sono pervenuti solo due soli concerti per violoncello e archi. Ne verrà eseguito quello in re maggiore

Claudio Scimone e “I Solisti Veneti” furono i primi, alla fine degli anni ´50, ad interessarsi a questo compositore allora dimenticato. Ne ritrovarono gli autografi, li studiarono con passione e li eseguirono con talento. Fu una rivelazione che si declinò in concerti applauditissimi con i maggiori violinisti del tempo e una serie di registrazioni discografiche alle quali si deve la popolarità che oggi circonda Tartini.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Comunicato stampa