Settanta volte sette. Lo spettacolo vincitore Teatri del Sacro 2019 apre il 25 gennaio la stagione del Festival Biblico

Apre con un appuntamento realizzato in collaborazione con Federgat/I Teatri del Sacro la stagione culturale del Festival Biblico 2020.

Settanta volte sette. Lo spettacolo vincitore Teatri del Sacro 2019 apre il 25 gennaio la stagione del Festival Biblico

Sabato 25 gennaio alle ore 21:00 presso la Basilica di Sant’Agostino a Vicenza il Festival Biblico, promosso da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo, inaugurerà il programma della sua 16a edizione con un appuntamento realizzato in collaborazione con Federgat/I Teatri del Sacro: lo spettacolo Settanta volte sette della compagnia teatrale Controcanto Collettivo.

Una serata che aprirà sul tema Logos scelto per il 2020 - così denso e totale da doverlo declinare con tre termini: parlare, pensare e agire - e voluta proprio alla vigilia della Domenica della Parola di Dio istituita da Papa Francesco per il 26 gennaio: un appuntamento dell'alto valore simbolico per un Festival come quello Biblico che vuole produrre un impatto spirituale e culturale assumendo la Bibbia come codice attraverso il quale rileggere la contemporaneità.

Ma come già annunciato, il Festival Biblico scardinerà quest’anno la consueta scansione temporale che lo ha caratterizzato nei suoi primi 15 anni di vita. Come ricorda, infatti, la direttrice Roberta Rocelli “un festival, per sua natura, è chiamato a cambiare pelle, cercando nuove vie di pubblica utilità culturale. Una specie di germe di pensiero inquieto che compie il tentativo di inaugurare se stesso, anzitempo, come un visionario. Da qui la ragione creatrice che ci conduce a maturare una ‘stagione culturale’, violando la cornice del Festival tradizionalmente inteso nel mese di maggio, trascinando con sé più format/espressione del marchio Festival Biblico”.

Ecco allora che, dopo l’appuntamento di sabato 25 gennaio, si proseguirà tra marzo e aprile con la Scuola del pensare - tre appuntamenti con altrettanti ospiti per un discorso puntuale declinato sul parlare, il pensare e l’agire - per poi arrivare nel consueto mese di maggio, quest’anno dal 6 al 31, nelle città e nelle province di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto e Treviso, e concludersi, infine, a Pedescala, comune di Valdastico, il fine settimana del solstizio d’estate, 20 e 21 giugno.

Settanta volte sette

Spettacolo Vincitore Teatri del Sacro 2019

Lo spettacolo Settanta volte sette, vincitore dell'edizione 2019 del festival I Teatri del Sacro - un’iniziativa Federgat in collaborazione con Acec dedicata alle intersezioni contemporanee fra il teatro, la tensione spirituale e le inquietudini della ricerca religiosa - racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera.

Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.

Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Un tempo ritenuto il punto di arrivo di un percorso destinato a pochi spiriti eletti, appare oggi, nell’opinione comune, come il rifugio dei più codardi e la scappatoia dei meno arditi, in una società che riconosce e accorda alla vendetta il primato nella risoluzione dei torti e dei conflitti. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole.

Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana.

Controcanto Collettivo

Controcanto Collettivo è una compagnia teatrale romana, nata nel 2010 per volontà e urgenza di una regista trentenne e di un gruppo di giovanissimi attori. Nel novembre del 2011 debutta Felici tutti, un lavoro dedicato al tema dei migranti, con il quale il gruppo approda ad un metodo di lavoro e di creazione collettiva della drammaturgia per stratificazione di improvvisazioni successive.

Nel giugno del 2013 il collettivo porta in scena NO – una giostra sui limiti dei limiti imposti. Opera ironica e dissacrante dedicata al concetto di divieto, che al Roma Fringe Festival del 2014 vince il premio della critica.

Nel 2017 con lo spettacolo Sempre Domenica, ispirato al tema del lavoro, vince il premio In-Box e nel 2018 partecipando al festival Dominio Pubblico viene selezionato dal Teatro di Roma come miglior spettacolo.

Controcanto Collettivo è animato da Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero e Clara Sancricca.

 

Sabato 25 gennaio alle ore 21:00 presso la Basilica di Sant’Agostino a Vicenza il Festival Biblicopromosso da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo, inaugurerà il programma della sua 16a edizione con un appuntamento realizzato in collaborazione con Federgat/I Teatri del Sacro: lo spettacolo Settanta volte sette della compagnia teatrale Controcanto Collettivo. Una serata che aprirà sul tema Logos scelto per il 2020 - così denso e totale da doverlo declinare con tre termini: parlare, pensare e agire - e voluta proprio alla vigilia della Domenica della Parola di Dio istituita da Papa Francesco per il 26 gennaio: un appuntamento dell'alto valore simbolico per un Festival come quello Biblico che vuole produrre un impatto spirituale e culturale assumendo la Bibbia come codice attraverso il quale rileggere la contemporaneità. Ma come già annunciato, il Festival Biblico scardinerà quest’anno la consueta scansione temporale che lo ha caratterizzato nei suoi primi 15 anni di vita. Come ricorda, infatti, la direttrice Roberta Rocelli “un festival, per sua natura, è chiamato a cambiare pelle, cercando nuove vie di pubblica utilità culturale. Una specie di germe di pensiero inquieto che compie il tentativo di inaugurare se stesso, anzitempo, come un visionario. Da qui la ragione creatrice che ci conduce a maturare una ‘stagione culturale’, violando la cornice del Festival tradizionalmente inteso nel mese di maggio, trascinando con sé più format/espressione del marchio Festival Biblico”. Ecco allora che, dopo l’appuntamento di sabato 25 gennaio, si proseguirà tra marzo e aprile con la Scuola del pensare - tre appuntamenti con altrettanti ospiti per un discorso puntuale declinato sul parlare, il pensare e l’agire - per poi arrivare nel consueto mese di maggio, quest’anno dal 6 al 31, nelle città e nelle province di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto e Treviso, e concludersi, infine, a Pedescala, comune di Valdastico, il fine settimana del solstizio d’estate, 20 e 21 giugno. Settanta volte setteSpettacolo Vincitore Teatri del Sacro 2019 Lo spettacolo Settanta volte sette, vincitore dell'edizione 2019 del festival I Teatri del Sacro - un’iniziativa Federgat in collaborazione con Acec dedicata alle intersezioni contemporanee fra il teatro, la tensione spirituale e le inquietudini della ricerca religiosa - racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera. Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo. Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Un tempo ritenuto il punto di arrivo di un percorso destinato a pochi spiriti eletti, appare oggi, nell’opinione comune, come il rifugio dei più codardi e la scappatoia dei meno arditi, in una società che riconosce e accorda alla vendetta il primato nella risoluzione dei torti e dei conflitti. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole. Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana. Controcanto Collettivo Controcanto Collettivo è una compagnia teatrale romana, nata nel 2010 per volontà e urgenza di una regista trentenne e di un gruppo di giovanissimi attori. Nel novembre del 2011 debutta Felici tutti, un lavoro dedicato al tema dei migranti, con il quale il gruppo approda ad un metodo di lavoro e di creazione collettiva della drammaturgia per stratificazione di improvvisazioni successive.Nel giugno del 2013 il collettivo porta in scena NO – una giostra sui limiti dei limiti imposti. Opera ironica e dissacrante dedicata al concetto di divieto, che al Roma Fringe Festival del 2014 vince il premio della critica.Nel 2017 con lo spettacolo Sempre Domenica, ispirato al tema del lavoro, vince il premio In-Box e nel 2018 partecipando al festival Dominio Pubblico viene selezionato dal Teatro di Roma come miglior spettacolo. Controcanto Collettivo è animato da Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero e Clara Sancricca. 
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