Sguardi sul Natale nell'arte al Museo Diocesano

In occasione delle feste natalizie il Museo diocesano di Padova propone al pubblico un’esposizione straordinaria di alcune opere nel Salone dei Vescovi di palazzo Vescovile, dal titolo Sguardi sul Natale nell’arte al Museo diocesano.

Sguardi sul Natale nell'arte al Museo Diocesano

Accanto al dipinto su tavola dell’Adorazione dei Magi proveniente dalla chiesa di San Sabino a Torreglia (opera probabilmente di un pittore attivo a Venezia agli inizi del Cinquecento, vicino a Giovanni Bellini, una variante di quella dipinta da Andrea Mantegna al termine della sua vita e attualmente esposta alPaul Getty Museum di Los Angeles), già esposto nel Salone dei Vescovi, trovano lì ora collocazione altre quattro opere. Si tratta della Madonna in trono (1443 ca.) opera di Antonio Vivarini e Giovanni D’Alemagna (proveniente dalla chiesa di San Tomaso Becket, ma originariamente realizzata per la chiesa di San Moisè a Venezia), restaurata negli scorsi anni grazie al progetto del Museo diocesano e dell’Ufficio diocesano Beni culturali Mi sta a cuore, e tre opere davvero “inedite” per il pubblico, in quanto finora conservate all’interno degli spazi abitati di palazzo Vescovile. Si tratta di tre dipinti di Conrad Laib che raffigurano rispettivamente la Natività della Vergine, l’Annunciazione e la Natività di Gesù, opere datate 1449.

Secondo la ricostruzione più accreditata, i tre dipinti su tavola di Laib appartenevano a un Flügelaltar (altare a portelle) nel quale quattro riquadri raffiguranti la Natività della Vergine, l’Annunciazione, la Natività di Gesù e laMorte della Vergine affiancavano un grande pannello centrale con laCrocifissione (ora a Vienna, Österreichische Galerie Belvedere, datata 1449). Sul retro delle scene mariane, quindi visibili a portelle chiuse, erano dipinti a figura intera San Floriano, soldato romano martire invocato contro gli incendi, e San Corbiniano vescovo evangelizzatore della Baviera.

Collocato certamente in una delle chiese di Salisburgo (forse il Duomo, ma manca una prova documentaria), dove Laib risulta attivo tra il 1430 e il 1460, l’altare fu smembrato in circostanze non ancora chiarite. All’inizio dell’Ottocento le cinque tavole furono cedute da Ferdinando d’Asburgo-Lorena, già Granduca di Toscana e dal 1803 reggente del neonato Granducato di Salisburgo, al marchese Federico Manfredini (1743-1829), suo consigliere personale.

Il marchese era originario di Rovigo ma aveva alle spalle una lunga carriera politica in Toscana al servizio del Granduca Ferdinando, durante la quale aveva raccolto una ricca collezione di dipinti, stampe e libri.

Poco prima di lasciare l’incarico nel 1806 donò la Crocifissione all’abbazia di San Pietro di Salisburgo (da dove sarebbe stata trasferita a Vienna nelle collezioni imperiali), quindi si ritirò a vita privata nei suoi possedimenti di Campoverardo, nel Padovano, portando con sé le quattro tavole con le scene mariane.

Nel suo testamento del 1829 lasciò la collezione di dipinti, e con essa il pannello raffigurante la Morte della Vergine, al Seminario Patriarcale di Venezia, dove ancora oggi si trova. Gli altri tre dipinti rimasero in famiglia e furono ereditati dal nipote omonimo Federico Manfredini, che nel 1857 divenne vescovo di Padova.

In questo periodo Natalizio il Museo diocesano è aperto con i consueti orari:

dal giovedì al sabato 14-18 e domenica e festivi dalle 10 alle 18. Con eccezione del 25 dicembre 2018 e del 1° gennaio 2019 giorni in cui il Museo rimane chiuso.

Mentre il 26 dicembre è aperto dalle 10 alle 18.

Tutte le info su: www.museodiocesanopadova.it

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Fonte: Comunicato stampa