Don Mazzolari, Asia Bibi, chiese dismesse, Premio Focsiv, Paraguay, Brexit, migrante allontanata da ospedale Ragusa

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Don Mazzolari, Asia Bibi, chiese dismesse, Premio Focsiv, Paraguay, Brexit, migrante allontanata da ospedale Ragusa

Primo Mazzolari: card. Parolin all’Unesco, “ha compreso che tra Vangelo e violenza la distanza è abissale”

“Riflettere su come il pensiero e l’azione di questo sacerdote”, don Primo Mazzolari, “può aiutarci tutti a vivere il nostro tempo con coraggio e aiutare a costruire ciò che Papa Francesco chiama la civiltà dell’amore” è, nelle parole del Segretario di Stato card. Pietro Parolin, l’obiettivo del congresso internazionale su “il messaggio e l’azione per la pace di don Primo Mazzolari” svoltosi oggi a Parigi presso l’Unesco. Il cardinale, aprendo i lavori, ha ripercorso la vita di questo sacerdote che, avendo “affrontato il dramma della guerra” prima come soldato semplice poi come cappellano militare, ha maturato “convinzioni che lo condurranno a diventare un costruttore di pace del XX secolo”. È la “dura realtà della guerra” che “lo aiuta a comprendere che tra il Vangelo e la violenza la distanza è abissale”. Dagli anni dei regimi totalitari in cui Mazzolari “ha avuto il coraggio di opporsi con forza a tutte le forme di ingiustizia e razzismo”, al sostegno alla Resistenza “come esercizio di una coscienza che voleva preservare l’umanità dall’incubo della violenza”; dalle indicazioni nel periodo della seconda guerra mondiale sul discernimento del “bene e vero” in una “realtà che non è mai limpida”, all’impegno per l’educazione della coscienza (“il mito del dovere come esattamente opposto al primato della coscienza morale”) o la convinzione della necessità di una istituzione sovranazionale come garante di pace, sono tra i passaggi della vita di don Primo messi in luce dal Segretario di Stato vaticano.

Asia Bibi: il tutore della famiglia, “gli islamisti hanno sparato sul cancello della nostra abitazione, speriamo di essere già a Roma per Natale”

“Abbiamo paura. Nei giorni scorsi hanno sparato sul cancello dell’abitazione in cui ci trovavamo. Riceviamo costantemente minacce ed in più di un’occasione sono stato seguito”. È la drammatica situazione vissuta dalle figlie di Asia Bibi, raccontata ad Aiuto alla Chiesa che soffre da Joseph Nadeem, l’uomo che sin dalla condanna della donna cristiana per blasfemia si è preso cura della sua famiglia. Essendo Asia e il marito quasi analfabeti, è stato Nadeem ad aiutarli con gli avvocati e ad accompagnare Ashiq e la figlia minore Eisham nei viaggi all’estero durante i quali hanno portato la loro testimonianza. Oggi anche Joseph Nadeem e la sua famiglia sono in pericolo e vivono assieme alle figlie di Asia Bibi. “Non appena Asia è stata assolta siamo dovuti fuggire – racconta –. Lei e il marito sono in un luogo sicuro protetti dal governo, ma noi non potevamo stare con loro”. “Aspettiamo di poter lasciare presto il Pakistan per vivere in un luogo sicuro. Aiuto alla Chiesa che soffre è stata la prima realtà ad offrirci ospitalità. E noi – conclude – speriamo che le nostre due famiglie possano trascorrere questo Natale a Roma, assieme a voi”.

Chiese dismesse: mons. Russo (Cei), favorire “trasformazioni equilibrate e consone”.

Favorire “trasformazioni equilibrate” delle chiese dismesse, “e consone” al carattere di queste architetture. È l’auspicio di mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, nel saluto al convegno “Dio non abita più qui?”, promosso oggi e domani presso la Pontificia Università Gregoriana da Pontificio Consiglio della cultura, Ufficio nazionale per i beni ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, e dallo stesso Ateneo. Il forte carattere identitario che le chiese rivestono per il nostro Paese, “al di là dell’appartenenza religiosa delle persone – osserva –, fa sì che comunque siamo molto interessati al loro utilizzo ‘altro’ soprattutto quando vengono ridotte all’uso profano”. Il più delle volte il “carattere” di questi edifici è tale che solo determinate destinazioni d’uso profane risultano appropriate, in particolare “quando è previsto il mantenimento della fruizione pubblica di questi spazi”. Per questo il tentativo di definire “linee guida orientative che tengano conto delle esperienze in atto può costituire un buon servizio”.

Volontariato: Mattarella, “implementare costruzione di ponti tra Italia, Europa e altri Paesi”

“Oggi si celebra la costruzione di ponti tra l’Italia, l’Europa e gli altri Paesi: un’attività importante che bisogna continuare a implementare”. È il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto affidare a Franco Cattai, presidente della Focsiv, in occasione del 25º Premio del volontariato internazionale Focsiv. Nell’esprimere apprezzamento “per la promozione della cooperazione internazionale come strumento di pace e sviluppo”, Mattarella evidenzia l’interdipendenza tra queste due condizioni. “Non può esserci stabilità senza crescita delle capacità e soddisfazione dei bisogni umani”, sottolinea in un telegramma il presidente della Repubblica per il quale i riconoscimenti assegnati dalla Focsiv rappresentano “un premio alla storia, alle occasioni offerte ai giovani di sperimentare il proprio futuro all’estero e in sostegno degli altri, e nondimeno, al fondamentale contributo di quanto provengono dal resto del mondo”.

Vescovi Paraguay: allarme contro violenza e narcotraffico. Appello alla conversione e alla pace sociale

Un appello alla pace sociale e contro la crescente violenza arriva dalla presidenza della Conferenza episcopale paraguaiana, che ieri ha emesso un’articolata nota in occasione dell’annuale pellegrinaggio nazionale alla basilica di Caacupé. “La nostra coscienza – scrivono i vescovi – ci dice di non restare indifferenti o indolenti” di fronte all’aumento della violenza criminale, tra cui omicidi, sequestri, la crescita del narcotraffico. Scrivono ancora i vescovi: “Siamo scioccati, scandalizzati, proviamo orrore, però dobbiamo chiederci se questi fatti sono un sintomo di problemi morali e sociali più profondi e se non dobbiamo forse fare un esame di coscienza che ci porti a rivedere azioni e omissioni che permettono al male e alla violenza di crescere in mezzo a noi”. La nota individua alcune di queste situazioni, come l’ingiustizia, l’impunità, il machismo, gli squilibri sociali e ambientali, la debole coesione in famiglia e nella società, il consumismo, la diffusione di metodi violenti attraverso i mass media. E indica alcune priorità, a partire da una vera conversione, per proseguire con il rispetto dal sacro valore della vita in tutte le sue fasi a partire dal concepimento, soprattutto “la vita più fragile”.

Brexit: Barnier (Ue), dai 27 firmato “l’unico, solo e miglior accordo possibile”.

(Bruxelles) “Questo è l’unico, solo e miglior accordo possibile”. Michel Barnier, capo negoziatore Ue per il Brexit, intervenendo in mattinata all’Europarlamento, ha fatto il punto della situazione sul divorzio dal Regno Unito e ha ribadito la posizione assunta all’unanimità domenica scorsa da 27 capi di Stato e di governo dei Paesi membri. “Si tratta di un momento importante e grave”, ha affermato. Dopo un anno e mezzo di negoziati “siamo a un passaggio essenziale, quello delle ratifiche da parte del parlamento britannico e dell’Europarlamento”. Barnier si è soffermato sui principali contenuti dell’accordo di recesso e ha ribadito che la dichiarazione politica sulle relazioni future con Londra, anch’essa approvata il 25 novembre, apre la strada a future relazioni “vantaggiose per tutti”. “L’Ue non ha voluto il Brexit. Rispettiamo il voto democratico e sovrano dei cittadini inglesi e ora cerchiamo di limitare i danni per entrambe le parti e prepariamo una futura partnership” con un Paese terzo.

Donna migrante allontanata da ospedale: mons. Cuttitta (Ragusa), “non possiamo professarci cristiani e poi assumere comportamenti che negano il Vangelo”

“Come vescovo di Ragusa, quanto accaduto in Neonatologia mi induce a chiedere scusa: ad agire sono stati ragusani, sicuramente battezzati che magari si professano cristiani. E allora spetta anche al vescovo chiedere scusa perché l’umanità non ha colore, perché siamo tutti figli dello stesso Padre, perché non possiamo professarci cristiani e poi assumere comportamenti che negano il Vangelo”. Così mons. Carmelo Cuttitta, vescovo di Ragusa e presidente della Segreteria pastorale della Conferenza episcopale siciliana, nell’omelia pronunciata ieri in una cattedrale gremita di sacerdoti e fedeli laici, in occasione della ricorrenza del terzo anniversario del suo ingresso in diocesi. Il riferimento del presule è alla donna eritrea fatta allontanare dal reparto di Neonatologia dell’ospedale Maria Paternò Arezzo, dove è ricoverato il suo bambino nato durante uno dei viaggi della speranza attraverso il Canale di Sicilia. “Viviamo in un clima di crescente insofferenza, alimentato anche da una politica che mira a dividere, a creare allarmi e genera paura e su questa paura e su un linguaggio e su atteggiamenti spregiudicati fonda la sua capacità di accrescere i consensi. Quanto accaduto – ha aggiunto il vescovo – è frutto di questo clima che vuol negare valori come l’accoglienza e la solidarietà e vuol privare a una consistente parte di umanità anche il diritto al futuro e alla speranza”.

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Fonte: Sir