Incendi Grecia, crollo diga Laos, Nicaragua, Commissione Ue su migrazioni, abusi in Cile

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Incendi Grecia, crollo diga Laos, Nicaragua, Commissione Ue su migrazioni, abusi in Cile

Papa Francesco: telegrammi di cordoglio per le vittime degli incendi in Grecia e del crollo della diga in Laos

“Profondamente rattristato nell’apprendere dei recenti incendi in Grecia” Papa Francesco ha inviato alle autorità civili ed ecclesiastiche locali, tramite il Segretario di Stato Pietro Parolin, un telegramma di cordoglio nel quale estende la sua “accorata solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”. In particolare, precisa, “affida i defunti all’amore misericordioso dei Dio onnipotente” e incoraggia “le autorità civili e il personale che sta intervenendo nell’emergenza e continuare gli sforzi nei soccorsi”.
Un secondo telegramma di cordoglio è stato inviato a nome di Papa Francesco alle autorità ecclesiastiche e civili del Laos per le vittime del crollo di una diga idroelettrica in costruzione nel sud-est del Paese, nella provincia di Attape, con centinaia di persone disperse, 6.500 sfollati e 6 villaggi inondati. Nel telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, Papa Francesco esprime “sincera solidarietà a tutte le persone colpite da questo disastro”. Il Papa prega in particolar modo “per il riposo dei defunti, la guarigione dei feriti e la consolazione di tutti coloro che soffrono per la perdita dei loro cari e temono per la vita dei dispersi”. Papa Francesco incoraggia inoltre “le autorità civili e tutte le persone coinvolte nelle attività di ricerca e soccorso alle vittime di questa tragedia”.

Incendi in Grecia: Bartolomeo, “Dio aiuti a fermare questo enorme disastro umano ed ecologico”. Mons. Rossolatos (Atene), “un vero inferno. Cordoglio e preghiera per le vittime”

“Guardiamo sgomenti i drammatici sviluppi nella regione dell’Attica a causa dei grandi incendi che distruggono vite umane, le proprietà degli abitanti e bruciano la ricchezza vitale delle foreste”. Lo ha scritto stamane il Patriarca ecumenico Bartolomeo. “Le nostre preghiere si intensificano e si uniscono a quelle dell’arcivescovo di Atene Ieronymos e dei metropoliti delle regioni colpite” affinché “Dio aiuti a fermare questo enorme disastro umano ed ecologico, che ha indubbiamente conseguenze incalcolabili” e “dia forza ai parenti delle vittime e ai feriti”.
“Un vero inferno. È una carneficina”. Non ha usato altri termini l’arcivescovo di Atene e presidente dei vescovi cattolici greci, mons. Sebastianos Rossolatos, per commentare gli incendi che stanno devastando la zona a nordest di Atene. “Il bilancio delle vittime e dei feriti aumenta ogni ora di più. L’intensità e la vastità degli incendi – ha detto al Sir l’arcivescovo di Atene – rischiano di provocare una vera e propria carneficina. Preghiamo per tutti coloro che hanno perso la vita, che sono rimasti feriti e privi di tutto. Un pensiero particolare vorrei rivolgerlo anche ai tanti che si stanno prodigando nei soccorsi mettendo a rischio la propria vita”.

Nicaragua: incontro interlocutorio dei vescovi, non ci sono novità sul proseguimento del Dialogo nazionale. Altra profanazione a Jinotega

Era stato annunciato ed effettivamente si è tenuto ieri un incontro dei vescovi nicaraguensi, per valutare la situazione e soprattutto il futuro, appeso oggi a un filo, del Dialogo nazionale, del quale i vescovi sono mediatori e testimoni. Al termine, però, non sono stati diffusi comunicati e non sono state prese decisioni. La situazione resta molto tesa e incerta. Non aiutano le notizie che continuano a giungere dalle città del paese. Ieri il barrio Sandino della città di Jinotega (140 chilometri a nordest di Managua) è stato oggetto di un pesante attacco delle forze paramilitari. E le forze speciali di polizia hanno proceduto a nuove intimidazioni e arresti di giovani manifestanti. Sempre a Jinotega c’è stata una nuova profanazione, alla cappella del Sacro Cuore di Gesù: il tabernacolo danneggiato è stato rinvenuto vicino alla chiesa.

Migrazioni: Commissione Ue, sistema degli sbarchi e “centri controllati”. Agli Stati 6mila euro per persona accolta

(Bruxelles) “Oggi più che mai abbiamo bisogno di soluzioni europee comuni alla questione migratoria. Siamo pronti a sostenere gli Stati membri e i Paesi terzi ai fini di una migliore cooperazione sugli sbarchi delle persone soccorse in mare. Per ottenere risultati concreti e immediati dobbiamo però essere uniti: non soltanto oggi, ma a lungo termine. Dobbiamo adoperarci per soluzioni durature”. Così si è espresso il commissario Dimitris Avramopoulos nel giorno in cui la Commissione Ue approfondisce i concetti del sistema degli sbarchi e dei “centri controllati”. Tra gli aspetti previsti, spiega la Commissione il “pieno sostegno finanziario agli Stati membri volontari per la copertura dei costi delle infrastrutture e i costi operativi e sostegno finanziario agli Stati membri che accettano i trasferimenti delle persone sbarcate (6mila euro per persona)”. Oltre all’istituzione di centri controllati, i leader dell’Unione europea “hanno chiesto alla Commissione di esaminare il concetto delle intese regionali sugli sbarchi, in stretta cooperazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e in partenariato con Paesi terzi”. La Commissione ha chiarito che dovranno esserci “regole chiare per tutti” e “partenariati su un piano di parità: si svilupperà una collaborazione con i Paesi terzi interessati muovendo dai partenariati vigenti; a tali Paesi sarà offerto un sostegno personalizzato”.

Cile: 158 persone della Chiesa cattolica coinvolte in accuse di abusi. Vescovi, “priorità alle vittime”

“Nessun protocollo, da solo è sufficiente”. E la prima preoccupazione della Chiesa cilena è, attualmente, rivolta alle vittime. È quanto sostenuto ieri in una conferenza stampa dal portavoce della Conferenza episcopale cilena, il diacono Jaime Coiro, e dalla componente del Consiglio nazionale per la prevenzione degli abusi ed esperta in diritto canonico, Ana María Celis. I due esponenti della Chiesa cilena hanno commentato i dati che sono stati diffusi ieri dal procuratore cileno Luis Torres, nel primo rapporto sugli abusi che vedono coinvolti esponenti della Chiesa cattolica e in particolare da sacerdoti. Sono 158 le persone coinvolte in accuse di abuso dal 2001, nell’ambito di 144 indagini: in 74 casi si tratta di vescovi o sacerdoti diocesani, in 65 di appartenenti a ordini o congregazioni religiose; ci sono anche 10 laici e 5 persone indagate per copertura o per aver ostacolato la giustizia. Le vittime di abusi sono 266, tra cui 178 tra bambini e adolescenti e 31 adulti. In 57 casi, relativi a denunce precedenti alla riforma, non è stato possibile precisare l’età della vittima al momento dei fatti. Mentre 104 indagini sono ormai chiuse, ne restano ancora aperte 34. Tra le 104 chiuse, 23 sono terminate con una condanna. In un caso si è registrata un’assoluzione. In 4 casi si è deciso una sospensione condizionale del procedimento. In 43 la causa è stata archiviata. Coiro ha annunciato che, dal 30 luglio al 3 agosto, si terrà un’assemblea plenaria straordinaria della Conferenza episcopale cilena, per riflettere sull’attuale situazione della Chiesa cilena, soprattutto dopo il recente incontro dei vescovi con Papa Francesco.

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Fonte: Sir