Linee guida Cei su abusi, Papa Francesco a Caritas Internationalis, anniversario strage di Capaci, mons. Redaelli presidente Caritas italiana

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Linee guida Cei su abusi, Papa Francesco a Caritas Internationalis, anniversario strage di Capaci, mons. Redaelli presidente Caritas italiana

Abusi: mons. Ghizzoni, “obbligo morale” di denuncia alle autorità civili “vero passo avanti” delle Linee guida

L'”obbligo morale” di denuncia alle autorità civili. È questo “il vero passo avanti” delle Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, appena approvate dai vescovi italiani riuniti in questi giorni in Vaticano per la loro Assemblea generale. A spiegarlo, rispondendo alle domande dei giornalisti, è stato mons. Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale della Cei per la tutela dei minori, durante la conferenza stampa a conclusione dei lavori. Al numero otto delle Linee guida, di prossima pubblicazione, ha spiegato Ghizzoni, “ci sono le indicazioni operative sul rapporto con le autorità civili. In primo luogo c’è l’invito ad una maggiore disponibilità alla collaborazione, poi si entra in merito alla dinamica”. “Nel momento in cui arriva una denuncia, benché il Codice di diritto canonico non preveda un obbligo giuridico, abbiamo deciso di vincolarci ad un obbligo morale – ha annunciato Ghizzoni – attraverso la preparazione di un esposto da trasmettere all’autorità competente. Con alcune avvertenze: prima lo diciamo alla persona che viene a fare la denuncia, in modo che ci faccia una descrizione minimamente dettagliata dei fatti, poi lo scriviamo, lo sottoscriviamo, e il tutto diventa un esposto”. “Dopo la verifica immediata sulla verosimiglianza delle accuse, per scongiurare la possibilità di false accuse, tramite le persone competenti, per noi parte l’obbligo dell’indagine previa, dove vengono raccolti i vari elementi e comunicati alla Congregazione per la dottrina della fede, che darà disposizioni su come avviare o non il processo. Contemporaneamente, però, siamo chiamati anche a fare un esposto alla comunità civile”.

Papa Francesco: no alla “tentazione dell’efficientismo” e della “casistica”, “Gesù non vuole che la Chiesa sia un modellino perfetto”

No alla “tentazione dell’efficientismo, del pensare che la Chiesa va bene se ha tutto sotto controllo, se vive senza scossoni, con l’agenda sempre in ordine”, alla “tentazione della casistica”. A pronunciare il monito è stato il Papa, nell’omelia della messa celebrata oggi presso l’Altare della Cattedra della basilica vaticana, in occasione dell’apertura della XXI Assemblea generale di Caritas Internationalis sul tema: “Una famiglia umana, una casa comune”, ispirato alla Laudato si’. “Gesù non vuole che la Chiesa sia un modellino perfetto, che si compiace della propria organizzazione ed è capace di difendere il proprio buon nome”, ha spiegato Francesco: “Povere quelle Chiese particolari che si affannano tanto, nell’organizzazione, nei piani, nell’avere tutto chiaro, tutto distribuito!”, ha esclamato a braccio. “Gesù non ha vissuto così, ma in cammino, senza temere gli scossoni della vita”, ha proseguito: “Il Vangelo è il nostro programma di vita, dice tutto. Ci insegna che le questioni non si affrontano con la ricetta pronta e che la fede non è una tabella di marcia, ma una ‘via’ da percorrere insieme, sempre insieme, con spirito di fiducia”. “Povere quelle Chiese particolari che si affannano tanto, nell’organizzazione, nei piani, nell’avere tutto chiaro, tutto distribuito!”, ha esclamato a braccio.

Strage Capaci: Mattarella, “la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime”

“A ventisette anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari”. Lo ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 27° anniversario della strage di Capaci, in cui personero la vita il giudice Falcone, sua moglie e la scorta. “Vanno ringraziati quanti da una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l’indifferenza che le sono complici”, ha aggiunto il capo dello Stato, per il quale “i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili”. “Nella loro disumanità -ha evidenziato Mattarella – gli assassini li hanno colpiti anche come simboli – a loro avversi – delle istituzioni democratiche e della legalità. Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell’azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie”.

Caritas italiana: l’arcivescovo di Gorizia mons. Carlo Roberto Maria Redaelli è il nuovo presidente

L’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, riunita dal 20 al 23 maggio 2019, ha nominato mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia, presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e, di conseguenza, presidente della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali e di Caritas italiana. Ne dà notizia Caritas italiana, esprimendo il ringraziamento del direttore mons. Francesco Soddu e di tutti gli operatori di Caritas italiana a mons. Redaelli “per il prezioso contributo dato finora come membro di presidenza al servizio dell’organismo pastorale Caritas per l’intera comunità ecclesiale”. Nel contempo esprimono gratitudine a mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto, che ha ricoperto ad interim il ruolo di presidente, “testimoniando costante cura pastorale, unita alla capacità di ascolto e discernimento”.

Polonia: messaggio dei vescovi sugli abusi. “È nostro desiderio che la sicurezza dei minori diventi la priorità”

“Dobbiamo confessare di non aver fatto di tutto per prevenire il male”, affermano i vescovi polacchi nel messaggio conclusivo del Consiglio permanente del 22 maggio, che verrà letto alla fine di tutte le funzioni della prossima domenica. “Mancano le parole per esprimere la vergogna che proviamo a causa degli abusi sessuali da parte dei membri del clero”, affermano i presuli, poiché “negli ultimi tempi la comunità ecclesiale in Polonia è scossa da molteplici e dolorose informazioni riguardanti gli abusi sessuali su bambini e giovani”. “Tali reati sono fonte di grande sofferenza delle vittime ma colpiscono anche le famiglie e le comunità ecclesiali”, osservano i presuli in riferimento al film dei fratelli Sekielski “Tylko nie mow nikomu” (Non dirlo a nessuno) lanciato l’11 maggio scorso e che documenta le testimonianze delle vittime di abusi. I vescovi incoraggiano “le persone che avessero subito dei torti da parte degli uomini di Chiesa” a denunciare l‘accaduto, ricordando che in ogni diocesi sono stati nominati dei responsabili autorizzati ad accogliere tali segnalazioni. Il messaggio contiene, inoltre, la promessa di una maggiore attenzione rivolta agli alunni dei seminari e sottolinea il valore dell’apposita formazione dei sacerdoti affinché possano meglio prevenire i reati di abusi su minori, formazione introdotta già alcuni anni fa. “È nostro desiderio che la sicurezza dei minori diventi la questione prioritaria”, sottolineano i presuli.

Abusi: p. Brehl (Redentoristi), “nessun ritorno al ministero per chi sia giudicato colpevole“

“Abbiamo bisogno di un piano di azione e di un programma di sensibilizzazione che vada oltre il presente. Alcune Province lo stanno facendo molto bene, altre però no. Tale piano deve mettere le vittime e i sopravvissuti al centro, proprio come ha fatto Gesù. Ciò contribuirà a garantire quella ‘conversione’ così necessaria per affrontare questo difficile problema nella Chiesa di oggi”. Lo ha detto padre Michael Brehl, superiore generale dei Redentoristi, nella seconda giornata dei lavori della 92ª Assemblea dell’Unione dei superiori generali (Usg) in corso ad Ariccia. “Più che di un Protocollo per far fronte alle accuse – ha ribadito -, abbiamo bisogno di un Codice delle migliori prassi. Un codice che deve essere più pienamente sviluppato e applicato in tutte le nostre Province”. D’altra parte, “sono necessarie strutture di ascolto” per “ricevere le denunce e le accuse delle vittime e dei sopravvissuti e delle loro famiglie e per ascoltare le loro storie con compassione e competenza”. Per padre Brehl, è opportuno distinguere “tra chierici e non chierici che sono religiosi”, mettere le “vittime al centro, non gli autori o l’istituzione”, favorire “la collaborazione con la Chiesa locale”, scongiurare ogni “ritorno al ministero per chiunque sia giudicato colpevole di abusi sui minori”. Soprattutto, però, “la trasparenza è fondamentale”. Infine, il superiore ha sollecitato “programmi di formazione destinati ai nostri membri e a tutti i nostri collaboratori su migliori prassi e segnalazione di eventuali casi” e potenziare la collaborazione con l’Uisg (Unione internazionale superiore generali).

Elezioni europee: si è iniziato a votare nell’Ue. Il 26 maggio Sir in diretta da Bruxelles per la notte elettorale

Ci siamo. Gli europei hanno cominciato a votare per le elezioni 2019. Oggi sono stati i cittadini di Pesi Bassi e Regno Unito ad esprimere le proprie preferenze. Domani, venerdì 24 maggio, è la volta di Irlanda e Repubblica Ceca. Entro domenica sera 400 milioni di elettori sono chiamati a votare, “la più grande elezione democratica, dopo quella dell’India”, spiega il corrispondente Sir da Bruxelles, Gianni Borsa. Tutto è pronto al Parlamento europeo per accogliere i 1200 giornalisti accreditati dall’Europa e dagli altri continenti. Tra loro anche la “squadra del Sir” che dalle 23 di domenica 26 maggio racconterà “in presa diretta” i risultati che disegneranno il nuovo Parlamento europeo.

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Fonte: Sir