Mattarella per l’otto marzo, Papa su antisemitismo, Juncker alla Comece, rapporto Anci-Ifel, cambiamenti climatici, Brexit

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Mattarella per l’otto marzo, Papa su antisemitismo, Juncker alla Comece, rapporto Anci-Ifel, cambiamenti climatici, Brexit

Femminicidi: Mattarella, “educare, prevenire, offrire aiuto e strumenti per non lasciare donne sole di fronte a minacce”

“La violenza contro le donne è, secondo l’Onu, una delle più grandi e diffuse violazioni dei diritti umani. Non possiamo continuare ad assistere alla violenza nelle case e nelle strade”. Lo ha detto, con forza, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale per la Giornata internazionale della donna. Ancora ieri, ha ricordato, “nel nostro Paese, sono state assassinate due donne – Alessandra e Fortuna – vittime di una violenza prodotta da distorte e criminali mentalità di possesso e dominio”. Di qui l’invito a “educare, prevenire, organizzarsi, offrire aiuto, mettere in campo reti e strumenti di contrasto che consentano alle donne, soprattutto alle più vulnerabili, di non sentirsi più sole davanti alle minacce”. Nel nostro Paese, ha osservato il capo dello Stato, “ci sono risorse civili e morali in grado di continuare il percorso della libertà, della parità, della differenza che arricchisce la nostra comunità”. E ha concluso: “L’8 marzo ci ricorda che le donne sono protagoniste preziose e imprescindibili per progettare i tempi nuovi che ci attendono”.

Papa Francesco: all’American Jewish Committee, “grande preoccupazione” per fenomeni di antisemitismo

“Grande preoccupazione” per i fenomeni sempre più violenti di antisemitismo che stanno accadendo in varie parti del mondo. È quella espressa da Papa Francesco, ricevendo questa mattina in udienza una delegazione dell’“American Jewish Committee”. “È per me fonte di grande preoccupazione la diffusione in più luoghi di un clima di cattiveria e rabbia, nel quale attecchiscono perversi eccessi di odio. Penso in particolare alla recrudescenza barbara, in vari Paesi, di attacchi antisemiti. Anche oggi vorrei ribadire che è necessario vigilare nei confronti di tale fenomeno”. Il Papa ha quindi aggiunto: “Ribadisco che per un cristiano qualsiasi forma di antisemitismo rappresenta una negazione delle proprie origini, una contraddizione assoluta”. Francesco ha raccontato alla delegazione l’episodio di un padre negli Stati Uniti che avendo visto cose “tragiche” al fronte, trasmetteva ai figli “i fondamenti dell’amore e del rispetto”. Nella lotta contro l’odio e l’antisemitismo, il Papa indica come “strumento importante” anche il dialogo interreligioso. E commenta: ebrei e cristiani “condividono un ricco patrimonio spirituale, che permette di fare tante buone cose insieme. In un tempo in cui l’Occidente è esposto a un secolarismo spersonalizzante, sta ai credenti cercarsi e collaborare per rendere più visibile l’amore divino per l’umanità. E per attuare gesti concreti di vicinanza, contrastando la crescita dell’indifferenza”.

Comece: Juncker alla plenaria dei vescovi Ue. Confronto su sfide e incertezze dell’Europa in vista delle elezioni di fine maggio

In vista delle elezioni parlamentari europee di fine maggio, i vescovi della Comece (la Commissione degli episcopati dell’Unione europea) si riuniranno in assemblea plenaria a Bruxelles, dal 13 al 15 marzo, per una tre giorni di confronto su come “promuovere meglio il ‘dialogo’ come strumento principale per affrontare le sfide, le incertezze e le trasformazioni che incidono sulle istituzioni dell’Ue e sul nostro futuro”. Alla plenaria della Comece, parteciperà anche Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea. “Il dialogo con Juncker – si legge in un comunicato – offrirà ai vescovi l’opportunità di evidenziare la necessità di riscoprire la comune identità dell’Europa e di proteggere meglio le persone, le famiglie e le culture. Collocare la persona umana al centro delle politiche pubbliche e coinvolgere i cittadini in progetti percepiti come più inclusivi e al servizio del bene comune, deve far parte delle priorità dell’Ue”. Dal 23 al 26 maggio, tutti i cittadini dell’Ue in tutto il continente saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi membri del Parlamento europeo. “I risultati delle elezioni – scrive la Comece – condizioneranno le decisioni politiche che influiranno sulle nostre vite quotidiane per i prossimi cinque anni”.

Città medie: Anci-Ifel, “nei comuni capoluogo di provincia risiedono quasi 8,5 milioni di persone”

“La popolazione residente nei comuni capoluogo di provincia ammonta a quasi 8,5 milioni, mentre sono oltre 30 milioni gli abitanti residenti negli altri comuni delle corone provinciali”, mentre “nelle città metropolitane la situazione è capovolta”. È uno degli aspetti messi in luce dal dossier realizzato da Anci e Ifel e diffuso oggi, in concomitanza con la prima conferenza annuale dei sindaci delle città medie in corso di svolgimento a Parma. “I comuni capoluogo di provincia hanno un’estensione territoriale di quasi 16mila chilometri quadrati; solo il 16% di questo territorio risulta urbanizzato, con forti differenze tra nord, centro e sud Italia – ricorda lo studio -. Nei capoluoghi del nord l’urbanizzato raggiunge talvolta anche punte superiori al 60% (Biella, Como, Bergamo, Monza, Brescia, Udine e Padova); l’unico capoluogo del centro ad avere una percentuale altrettanto alta è Pescara con il 77%”. In generale, “vive nelle 93 province italiane il 64% della popolazione italiana. L’invecchiamento della popolazione italiana è un fenomeno più evidente nei capoluoghi (di provincia e di città metropolitana) piuttosto che nei comuni esterni. Sono soprattutto i capoluoghi del nord a registrare il più alto tasso di invecchiamento della popolazione (25,1% nei capoluoghi di provincia, 25,2 nei capoluoghi di città metropolitane)”.

Cambiamenti climatici: Club Roma, “entro 2050 migranti potrebbero essere un miliardo”

“Senza misure urgenti per contenere i cambiamenti climatici, entro il 2050 i governi mondiali si troveranno a dover far fronte a un miliardo di migranti climatici”. Il calcolo, contenuto in un’analisi del Club di Roma, è stato presentato nel corso del 15° Forum internazionale dell’informaziona ambientale organizzato da Greenaccord onlus e dalla Regione Toscana a San Miniato (Pi). A causare quello che potrebbe essere il più grande esodo della storia dell’uomo è l’incessante riscaldamento globale e gli eventi climatici estremi che sta causando. “Questi eventi – ha ricordato Alfonso Cauteruccio, presidente dell’associazione Greenaccord – dagli anni ’80 ad oggi sono triplicati. Ma inondazioni, tempeste, tifoni o, al contrario, siccità e ondate di calore estreme non sono solo problemi climatici. Hanno, infatti, un impatto sociale enorme sugli esseri umani. E ciò li trasformerà in un’emergenza mondiale che produrrà conflitti, carestie, malattie. Per questo occorre, condividendo quanto affermato dal Club di Roma, affrontare la realtà dei cambiamenti climatici come un rischio esistenziale immediato”.

Otto marzo: Scalabriniane, un servizio itinerante al confine Messico-Usa

In concomitanza con la Giornata internazionale della donna dell’8 marzo, la Congregazione delle suore missionarie di San Carlo Borromeo (Scalabriniane) ha fatto partire una nuova iniziativa della sua attività apostolica: il suo Servizio itinerante (istituito con la recente riorganizzazione congregazionale) si sposta al confine tra Messico e Stati Uniti d’America. L’obiettivo è andare a partecipare alla gestione delle emergenze migratorie lì dove si sviluppano, con la solidarietà, la preghiera e l’accompagnamento delle carovane. Saranno tre le sorelle che parteciperanno: una con un trascorso da formatrice, una con un passato tra i migranti di Chicago e una con esperienze vissute tra i migranti dell’America Latina. “Sono tre suore che hanno avuto un’esperienza speciale e che ora svolgeranno la loro missione in un luogo di frontiera particolarmente caldo per la migrazione – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Scalabriniane -. Il nostro impegno è principalmente volto a donne e minori migranti, le fasce più deboli che risentono di maggiori problemi quando si trovano costrette a trasferirsi da un luogo all’altro”.

Regno Unito-Ue: appello della premier May a Westminster, “se bocciate l’accordo Brexit può saltare”

Un appello, dai toni che appaiono disperati, all’Unione europea perché ceda sul “backstop”, ma anche ai propri parlamentari affinché la sostengano nel voto chiave di martedì prossimo. Lo ha lanciato oggi la premier britannica Theresa May da Grimsby, Lincolnshire, zona che ha votato per la Brexit. “Se mi bocciate ancora”, ha detto il primo ministro, “il risultato potrebbe essere un Brexit troppo soft o addirittura nessun Brexit, un fallimento politico”. Westminster deciderà tra quattro giorni se vuole approvare l’accordo di recesso dalla Ue che la May ha concordato con Bruxelles e che è stato già respinto due volte dal parlamento britannico. La premier ha deciso che, in caso di no, i deputati dovranno scegliere entro giovedì se vogliono un “no deal”, ovvero un’uscita senza accordo dalla Ue, oppure un’estensione dell’articolo 50 che regola il recesso del Regno Unito, il che rimanderebbe la data del divorzio dall’Unione. Dalla cittadina del Lincolnshire la May si è anche rivolta alla Ue dicendo di sperare in qualche modifica del backstop, la rete di protezione che mantiene il nord Irlanda nel mercato unico dell’Unione europea, in caso di mancato accordo con Bruxelles. Se questa “polizza assicurativa” fosse limitata nel tempo, potrebbero votare a favore dell’accordo firmato dalla May e dalla Ue i deputati nordirlandesi del partito Dup, dal quale la premier dipende per avere la maggioranza in parlamento. La Ue, però, ha fatto sapere che tocca al Regno Unito proporre qualche novità.

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Fonte: Sir